Cronaca locale

Un aperitivo per raccontare i "Segnali in codice" di Gabriele Barberis

Il giornalista inconterà oggi a Milano i lettori. All'appuntamento anche il direttore del Giornale Augusto Minzolini

Un aperitivo per raccontare i "Segnali in codice" di Gabriele Barberis

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Il 19 giugno alle 18,30 presso Mondans 87, in Via Vetere, 9 a Milano, c'è un appuntamento speciale da non perdere. Un aperitivo per parlare di un piccolo miracolo editoriale, il libro del giornalista Gabriele Barberis Vignola, capo della redazione Interni del Giornale: Segnali in Codice (Sem edizioni). Organizzato dal movimento di idee, Nazione Futura, l'incontro sarà un modo per confrontarsi con i lettori, che dal 12 maggio, giorno dell'uscita del romanzo, hanno decretato il successo di quello definitivo da molti, come uno dei migliori affreschi degli Anni di Piombo.

Con Barberis Vignola a condividere le sensazioni e i numerosi punti di vista che il romanzo ha suscitato, anche l'intervento del direttore del Giornale Augusto Minzolini. Si tornerà quindi a parlare del torbido universo della politica e dei misteri che fanno da sfondo alla trama del romanzo, come i legami oscuri con il mondo del giornalismo italiano, in un ritratto schietto e realistico, che risulta uno dei punti di forza del libro. Un'indagine che in ogni lettore ha suscitato sensazioni diverse: "Mi sta sorprendendo - racconta Barberis Vignola - perchè a secondo dell'approccio, viene fuori uno spunto d'interesse. C'è chi ha amato la parte politica, chi si è stato affascinato dal racconto degli Anni di Piombo e chi invece si è appassionato al giallo degli intrighi e dei misteri".

Un libro molto trasversale, che ha appassionato un pubblico di lettori eterogenei, che durante l'incontro potranno confrontare il loro pensiero direttamente con l'autore. "Non si tratta un saggio sull’informazione, ma non si sottrae a denunciare pericolose tendenze. Non c’è infatti alcun compiacimento nel raccontare un mondo giornalistico di basso livello, che si muove in una zona grigia tra manipolazioni, allusioni velate e operazioni spregiudicate", spiega ancora l'autore, che ha saputo descrivere con grande abilità le varie figure che si muovono all'interno dell'intricata vicenda riuscendo, da buon cronista, a tirare fuori l'aspetto più reale, raccontando solo i fatti e lasciando ai lettori il giudizio.

In ultimo, ma non meno importante, uno spaccato sulla figura e gli ideali dei giovani; quelli di allora (1977) e quelli di oggi, con anime diverse che vengono legati da un filo conduttore, in un confronto generazionale tra chi sceglieva la lotta armata politica e chi invece ora stenta a trovare un'ideologia a cui legare la propria vita.

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