Politica

Macché scanner, serve più lavoro di intelligence

Anche Sarkozy, che perlomeno è più prudente e autorizza per ora solo lo studio della pratica, dà il via libera ai body scanner negli aeroporti francesi. Per cui il nostro Stefano Zecchi è in autorevolissima compagnia. Dunque poco male se mi discosto

Anche Sarkozy, che perlomeno è più prudente e autorizza per ora solo lo studio della pratica, dà il via libera ai body scanner negli aeroporti francesi. Per cui il nostro Stefano Zecchi è in autorevolissima compagnia. Dunque poco male se mi discosto. E qui lo dico: i body scanner sono un affare meraviglioso per chi li produce, ma non garantiscono affatto la nostra sicurezza, anzi alimentano una pericolosa illusione, spostano gli investimenti dal fattore umano a quello delle macchine, in una rincorsa continua a superare l'ostacolo da parte dei terroristi islamici, come nel doping del ciclismo.
Qui la faccenda è ancora più seria, perché per di più noi perderemo una delle poche cose che ancora ci resta: la possibilità di non metterci nudi dinanzi ad estranei, per fare una cosa banalissima e normale come spostarsi in aereo. Nudi davanti a chi, poi? Scommetto che ci sarà una corsa degli sporcaccioni a occupare la postazione davanti ai body scanner, si troverà il modo di far circolare foto di bambine e bambini nudi, ancora più eccitanti (si leggano le riflessioni di Thomas Mann ne La montagna incantata). Di suore poi... Una ghiottoneria, e sono certo la chiameranno satira. Arrivano dall’Africa e dall’Asia, immagino già su internet la silhouette coi volti irriconoscibili per cui non ci sarà nessuna denuncia, ma con il classico tratteggio del vestito delle monache, magari il crocefisso che lascia il segno, e sotto, proprio sotto, il fatale taglietto, la «fessa» dei napoletani. Che ridere, vero?
Almeno salvasse la vita. Non salva un bel niente. Circola in ambienti bene informati la notizia di un tale che è riuscito a piazzarsi davanti a un altissimo dignitario arabo, superando tutte le diavolerie tecnologiche ed avendo una dose micidiale di esplosivo infilata proprio dove state pensando. È andata bene perché ha avuto un benedetto inconveniente (proprio quello che state pensando). Non sono i body scanner che rimedieranno agli errori gravissimi della Cia e della Nsa americane, giustamente denunciati da Obama. Anzi diventeranno un ulteriore alibi per smantellare quello che in Italia è già stato abbastanza distrutto dalla magistratura, ed è ancora oggi sotto perenne attacco universale perché il governo cerca di tutelarne il segreto.
Occorre creare confidenti, infilarsi nelle scuole dove si forma il cervello bacato di questi musulmani estremisti, specie in Europa, specie in Italia, con la garanzia di non avere perennemente occhi maligni addosso, pronti a fregare te invece che i terroristi. Questo è il lavoro da fare. Un lavoro rischioso, ma l'unico che renda. La tecnologia o è al servizio di questa attività di prevenzione, o è un affare tale quale i vaccini per i quali si gettano miliardi di euro per niente, invece che adoperali nella ricerca contro il cancro e contro le malattie tipo Sla e distrofia muscolare.
Mi permetto un’osservazione. Si è scoperto finora un kamikaze riuscito o fallito (come il nigeriano) che non sia un islamico frequentatore di moschee estremiste? No. È giusto che per essere politicamente corretti si finga di non sapere che c'è un universo pericoloso, dove nuotano squali trattati come eroi, e dunque da sottoporre a controlli amaramente necessari? Da noi, ma anche in Gran Bretagna a quanto pare va così: vedi il caso del libico mancato kamikaze alla caserma Perucchetti di Milano, che un paio di settimane prima aveva menato la Santanchè, inutilmente fotografatissimo, con il risultato che la Procura indagava su Daniela per aver disturbato il Ramadan, invece che sul terrorista che a quel Ramadan si istruiva. Non è totalmente cretino e inutilmente dispendioso vessare con controlli asfissianti e impudici una comitiva allieve delle Preziosine in viaggio di studio a New York? Uno potrebbe dire: potrebbe mimetizzarsi tra le fanciulle un'abile terrorista di Al Qaida. Ma se è così camaleontica e brava da nascondersi tra loro, figuriamoci se non troverà il modo di saltare lo sbarramento tecnologico, o magari usare la complicità di chi mette il kerosene nei serbatoi. Sappiamo cosa risponderanno: gli uomini che lavorano in aeroporto sono controllatissimi. A parte che hanno trovato, grazie al Sismi, alcuni islamici estremisti legati a gruppi terroristi che facevano le pulizie oltre i sistemi di controllo in aeroporti italiani del Nord Est, qualcuno deve spiegare perché con tutti 'sti controlli di sicurezza si verificano ancora furti in tutti gli aeroporti transcontinentali del mondo? Perché spariscono i bagagli? Dove vanno a finire prima di ritornare in mano ai proprietari? Come cantava Renato Rascel: dove vanno a finire i palloncini quando sfuggono di mano ai bambini?
Insomma. Se funzionasse, se fosse infallibile, ci si potrebbe pensare. Ma in questo caso mettiamo su un piatto della bilancia milioni di atti in cui è sacrificata non la privacy - una parola poco efficace - ma travolto il pudore, che è cosa più seria, specie se penso a mia figlia o a mia nipote (o alle vostre); sull'altro piatto del buon senso invece ci sta un attrezzo che risolve poco o niente.
Ad esempio. Gli ultimi due gravi attentati che hanno riguardato gli americani sono stati: 1) Malik Nidal Hasan, maggiore dell'esercito degli Stati Uniti d'America, professione psichiatra, islamico al grido di Allah è grande ha sterminato tredici ragazzi nel Soldier Readiness Facility, il centro medico di Fort Hood, Texas. 2) Un membro di Al Qaida amico dei talebani, giordano, ha fatto strage di otto agenti della Cia nella base militare americana Chapman, nella provincia afghana di Khost. Entrambi avrebbero passato il body scanner, legittimamente dotati di armi.
Chiaro il concetto? Chi ci custodirà dai nostri custodi? Non il body scanner... Tanto più che piazzare in Italia questi costosi attrezzi solo a Fiumicino o a Malpensa indurrà il kamikaze a scegliere altri aeroporti. Magari Orio al Serio, da lì dirigendo poi l'Airbus sul Duomo di Milano, che non è obiettivo meno appetibile di un grattacielo di Detroit. Tanto più che qui da noi è più facile farla franca quando si è membri di Al Qaida: infatti il pm capo che indaga sul terrorismo internazionale è arci-convinto che «Al Qaida non esiste più in quanto tale» (Armando Spataro su Rai tre, 24 ottobre).

Pare sia abbastanza difficile trovare qualcosa di cui si è certi che non esiste. O no?

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