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L’anticiclone dalle "4 S": cosa accade in Italia

Non sempre è sinonimo di bel tempo l'anticiclone: ecco cosa sta accadendo in Italia e quali sono le maggiori preoccupazioni

L’anticiclone dalle "4 S": cosa accade in Italia
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Può sembrare un controsenso ma anche l'anticiclone in determinate condizioni può essere considerato maltempo: accade sia d'estate, quando scoppia il caldo africano con picchi all'ombra di 40°C, ma anche durante la stagione invernale con l'accumulo di inquinanti nei bassi strati, lo smog, a causa del mancato ricambio d'aria dovuto alla ventilazione assente. E poi c'è la siccità, una piaga che attanaglia soprattutto il Nord-Ovest che non fa ben sperare in vista del prossimo futuro: è quello che sta accadendo in questo periodo su parte del nostro Paese.

Cosa sono le "4 S"

Con l'alta pressione che interessa già da alcuni giorni l'Italia con temperature sopra le medie e una durata di almeno un'altra settimana (se non di più), le parole d'ordine sono stabilità e soleggamento: le nubi non si vedono, il clima si mantiene asciutto e il sole ci tiene compagnia da nord a sud dall'alba al tramonto. Come abbiamo visto sul Giornale.it si tratta di una fase assolutamente normale anche durante gli inverni mediterranei ma gli aspetti negativi delle altre due "s", lo smog sulle pianure e le grandi città del Centro-Nord e la siccità soprattutto sul Nord-Ovest.

La problematica dello smog

"In Emilia Romagna il livello delle polveri sottili (Pm10) in atmosfera potrebbe superare la soglia massima di 100 microgrammi al metro cubo ( µg/mü) in Pianura Padana", ha affermato Lorenzo Tedici, meteorologo de IlMeteo.it. "Nelle principali centraline della qualità dell'aria, si sono registrati valori già tra 75 e 100 µg/mü, in particolare da Modena a Lodi e verso Alessandria e Torino; anche Milano ed il Triveneto mostrano un sensibile aumento, con valori ben superiori al limite massimo consentito per la salute umana pari a 50 µg/mü", ha aggiunto. Anche sui comuni smartphone molte applicazioni danno il senso di quanto accade: le mappe in tempo reale dell'Eaqi (European Air Quality Index) indicano come "scarsa" la qualità dell'aria su gran parte della Valpadana e della Toscana, "molto scarsa" l'area del Golfo di Venezia dal capoluogo fino a Ravenna.

E poi manca l'acqua: se sull'Etna sono presenti oltre due metri e mezzo di neve a causa degli abbondanti fenomeni del ciclone mediterraneo dei giorni scorsi, sui rilievi alpini la neve comincia a sciogliersi, non nevica da settimane ma soprattutto piove molto poco sul Nord-Ovest con i laghi che hanno un riempimento minimo pari al 35%. "Il sole domina la scena mentre la siccità si aggrava sempre più, laddove mancano le piogge significative", ha aggiunto Tedici.

Quando avremo una svolta

Forse, qualcosa potrebbe cambiare negli ultimi giorni del mese di febbraio con l'arrivo di un fronte atlantico che potrebbe riportare precipitazioni sulle regioni occidentali e qundi anche sull'assetato Nord-Ovest. Un'altra ipotesi, invece, propende per arrivo di aria gelida da est, dalla Russia, che colpirebbe nuovamente le regioni adriatiche e il Sud Italia con un calo termico generalizzato ma lasciando all'asciutto ancora una volta il Nord e le aree tirreniche. Si tratta ancora di proiezioni vista la distanza temporale (7-10 giorni), l'aspetto importante sarà rappresentato dal cedimento dell'alta pressione e l'arrivo di nuove piogge e nevicate determinanti per combattere la carenza di precipitazioni dell'ultimo periodo.

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