Cronaca locale

Apre il pronto soccorso separati: «Dio c'è sempre»

Pensiamo tutti al telefono amico per chi è solo o ha bisogno di qualcuno con cui parlare. E adesso la Diocesi di Milano apre un sos un po' speciale per chi vive la solitudine di un amore diventato impossibile e ha il cuore ferito dalla fine del matrimonio. Sarà un numero dedicato. È lo 02 8556279 e potranno comporlo i separati e anche tutti coloro che sono in crisi e pensano alla separazione come via d'uscita. Orari ampi per chiedere un appuntamento: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e 30. Chi preferisce potrà contattare l'ufficio matrimoni in difficoltà con una mail: accoglienzaseparati@diocesi.milano.it . Ma la cosa più importante accadrà dopo, perché a ciascuno verrà fissato un incontro personale per parlare del proprio caso, a Milano, a Lecco o a Varese. C'è anche la possibilità di presentarsi senza appuntamento: l'ufficio sarà aperto al pubblico senza appuntamento il lunedì pomeriggio dalle 14 alle 16 e 30. Un pronto soccorso separati in piena regola, che sarà operativo dall'8 settembre.

A illuminare il senso dell'ufficio separati è monsignor Luigi Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l'Azione sociale della Diocesi: «La nostra è accoglienza paterna, volontà di creare legami e continuare a mantenerli, far vedere che la fede costruisce legami essenziali in un momento in cui la crisi fa vivere esperienze di solitudine che mettono in discussione la vita. Il senso del nostro ufficio è far vedere che Dio costruisce un futuro e una speranza sempre, in ogni situazione, per ogni persona». Entra nei dettagli: «Quest'ufficio rientra nell'attenzione per la famiglia, perché è attraverso la famiglia che si vede la concretezza di Gesù Cristo che ci cambia la vita: l'affetto dei genitori verso i figli è il modo con cui si manifesta questa concretezza. Quando tutto ciò viene meno, c'è bisogno di un supporto ed è quel che vogliamo offrire. Naturalmente non siamo un consultorio e i consultori lavoreranno in parallelo a noi. Ci collochiamo a livello di un sostegno spirituale. Il prete o la suora che faranno gli incontri potranno poi rimandare a consultori e psicologi».

Ma è cristiano separarsi? «Il fedele che fa fatica a gestire la sua separazione viene aiutato a fare i passi in modo cristiano. Ci sono momenti in cui la separazione diventa inevitabile, come ha detto anche papa Francesco in un'udienza, e si cerca di tutelare il bene dei minori. Basti pensare alle situazioni di violenza che si creano in famiglia». Quali sono concretamente i compiti dell'ufficio? «Intraprendere le procedure canoniche per sciogliere il vincolo, ad esempio in presenza di fedi diverse dei coniugi, che però da noi è un caso poco frequente, o verificare la nullità del sacramento del matrimonio». E la Comunione ai divorziati risposati? «La questione della comunione ai risposati non è uno degli argomenti di cui si occupa l'Ufficio».

A guidare l'Ufficio sarà don Diego Pirovano, 42 anni, giudice presso il Tribunale ecclesiastico regionale lombardo, dove continuerà a operare. Sarà aiutato da due collaboratori: don Luigi Verga, parroco a Bareggio, e suor Chiara Bina, suora francescana di madre Rubatto.

Come illustra il decreto d'istituzione, gli obiettivi dell'Ufficio saranno quattro. Primo: tentare un cammino di riconciliazione, inviando la coppia che è già separata o in procinto di divenirlo, ai consultori familiari, presenti in ogni zona della Diocesi. Secondo: aiutare i fedeli a comprendere la propria collocazione all'interno della Chiesa e a vivere cristianamente la nuova condizione. Terzo: accompagnare verso un'eventuale introduzione alla domanda per lo scioglimento del vincolo. Quarto: introdurre la domanda per la verifica della nullità matrimoniale. Per tre anni l'Ufficio sarà operativo ad experimentum .

In futuro è possibile un ampliamento della struttura, con la partecipazione anche di coppie di sposi ai colloqui di «pronto soccorso».

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