Cronaca locale

In carrozzina per un farmaco sbagliato, quattro medici nei guai

Avrebbero ridotto un'anziana paziente sulla sedia a rotelle dopo averle somministrato un farmaco per la cura di alcune patologie tumorali e dell'artrite reumatoide, il Metotrexate, con «un dosaggio decisamente superiore» ai limiti raccomandati (2,5milligrammi al giorno e non alla settimana), senza associarlo «al supporto con la folina» - che secondo gli studi clinici ne riduce la tossicità senza ridurne l'efficacia - e «senza adottare le dovute precauzioni», vale a dire un «monitoraggio della paziente in relazione alla possibile insorgenza di effetti collaterali». Sono queste le accuse mosse dal pubblico ministero Ferdinando Esposito a quattro medici all'epoca dei fatti in servizio alla residenza sanitaria assistenziale Santa Giulia di via Pitteri, ai quali ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini che prelude alla richiestadi rinvio a giudizio.

Nel documento il pm sostiene che i medici «hanno condotto la donna a una condizione di vita da passare sulla sedia a rotelle con la necessità di continua assistenza, il tutto quale diretta conseguenza della negligente somministrazione alla paziente della giusta quantità del farmaco». Viene contestato loro il reato di lesioni personali gravissime commesso tra il 10 maggio e il 3 dicembre 2011 ai danni di una donna all'epoca dei fatti di 83 anni ed era portatrice di «plurime patologie cronico-degenerative».

Secondo quanto scritto dal magistrato scrive capo di imputazione, l'«imperizia» dei medici avrebbe obbligato l'anziana al ricovero in ospedale «per le gravi patologie» provocate dal farmaco antiblastico.

Commenti