Cronaca locale

Casa di lusso in centro finisce a don Rigoldi E nessuno ne sa niente

Casa di lusso in centro finisce a don Rigoldi E nessuno ne sa niente

Fino a novembre, quando si è tenuto il secondo Festival dei beni confiscati alla mafia, non si sapeva a chi sarebbe andato l'appartamento di viale Majno 3. L'appartamento non compare nemmeno nell'elenco ufficiale dei Beni confiscati alla mafia né sembra essere stato oggetto di alcun bando. Un giallo: un lussuoso appartamento in viale Majno 3, in uno stabile d'epoca, non compare negli elenchi ufficiali del Comune. Eppure sabato scorso l'assessore al Welfare di Palazzo Marino Pierfrancesco Majorino ha consegnato le chiavi a don Gino Rigoldi, il fondatore di Comunità Nuova.
Sì perché lì avrà sede la Casa delle Relazioni, gestita proprio da Comunità Nuova. Un mistero che cosa sia, un'unica certezza: con questa siamo a tre (case), in pieno centro, dedicate a servizi sociali. Sono state recentemente inaugurate la Casa delle Donne in via Marsala 8, «il primo luogo interamente dedicato all'incontro e al dialogo tra le donne (ma non a quelle disabili che non possono accedervi), la Casa dei Diritti in via de Amicis 10 che ospita servizi e sportelli destinati alla difesa dei diritti e allo loro tutela contro ogni discriminazione, e la Casa delle Relazioni.
Di cosa si tratta? Nessun membro della commissione consigliare Politiche sociali sembra esserne a conoscenza, nemmeno il presidente della commissione. «Non ne ho mai sentito parlare...», «non ne ho idea» «ma la gente cosa capisce di tutte queste case che non si sa a che cosa servono» rispondono dalla maggioranza.
Ne hanno sentito parlare e sono molto preoccupati gli altri inquilini dello stabile signorile di viale Majno, per la maggior parte studi legali. Ci sono dei problemi di «incompatibilità ambientale» avrebbero detto, preoccupati per l'eccessivo andirivieni di persone. Certo, il progetto è stato annunciato durante il terzo Forum delle Politiche sociali: «Nel corso della giornata - si legge nel comunicato - l'assessore Majorino ha poi presentato il progetto della Casa delle relazioni con don Gino Rigoldi. All'interno di un bene confiscato alla mafia sorgerà una struttura gestita da Comunità Nuova e dedicata alle problematiche famigliari», ma a cosa fatte. L'appartamento infatti è stato affidato direttamente a Comunità Nuova, senza bandi. Eppure la delibera 1245 dell'8/6/2012 «Linee di indirizzo per l'assegnazione in concessione d'uso a titolo gratuito per finalità sociali, degli immobili trasferiti al patrimonio del Comune» prevede che «nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e correttezza dell'azione amministrativa tali immobili saranno assegnati a seguito di espletamento di una procedura di selezione pubblica». Ma non per don Gino. «Noi non abbiamo fatto nessun bando - risponde sereno - l'assessore Majorino sapeva che cercavamo una sede per organizzare i nostri corsi di formazione sulle relazioni e, quando è venuto fuori l'appartamento, ce lo ha proposto. È una casa molto bella, da sciuri. Certo spetterà a noi trovare i finanziamenti per organizzare i corsi e avviarli». Quali corsi? «A Comunità nuova, insieme a Ismo, organizziamo dei corsi di formazione per insegnanti, educatori, genitori sulla capacità di intessere relazioni, in particolare con i minori.

Si tratta di un'abilità che si può migliorare e che può aiutare gli adulti in difficoltà con gli adolescenti, minori in affido, e la Casa delle Relazioni sarà un centro dedicato a queste attività, per organizzare piccole riunioni e incontri».

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