Cronaca locale

"Centrale, ospedale da terzo mondo"

I medici lanciano l'allarme per l'emergenza profughi: "Vergognoso fare le visite sotto una tenda. Almeno ci diano un camper"

"Centrale, ospedale da terzo mondo"

Una lettera al Ministero della Salute, al Prefetto e alla Asl per denunciare le condizioni «indecorose» in cui si trovano ad operare i medici volontari che prestano assistenza sanitaria in Centrale.

Nella tensostruttura che è stata allestita in Stazione le condizioni di lavoro non sono compatibili con uno studio ambulatoriale. I pazienti vengono visitati sopra un lettino da campo, senza alcuna strumentazione nè personale infermieristico. Non c'è nulla. Solo una tenda e un lettino. Non uno stetoscopio, un disinfettante, una siringa. Alcuni dottori si portano la strumentazione da casa, ma non basta.

I medici si lamentano delle condizioni in cui sono costretti a operare, che sono «indecorose». «Non deve accadere - spiega il presidente dell'Ordine dei Medici Roberto Rossi - nella grande Milano che i medici si trovino a visitare chiunque sopra un lettino da campo, manco fossimo sotto i bombardamenti! Le visite devono avvenire in un ambiente medico sicuro, di qualità e controllato, con strumentazione adeguata e personale. Così non si può certo andare avanti!». Martedì sera durante il consiglio alcuni dottori si sono lamentati del presidio «da campo» allestito in Centrale. «Il pubblico non ha funzionato - denuncia Rossi - è chiaro che qui c'è una lacuna della sanità pubblica che non è in grado di offrire uno spazio adeguato per le visite». Come dire: le istituzioni non possono lanciare appelli a collaborare se non ci sono le condizioni.

Un rilievo che veniva sollevato su queste pagine anche dal presidente della Società di Pediatria lombarda, offrendo la disponibilità dei propri iscritti a lavorare come volontari per alleviare le sofferenze delle migliaia di profughi, soprattutto bambini, accampati sui mezzanini. «Noi ci siamo - spiegava ieri Gian Vicenzo Zuccotti - ora anche le istituzioni facciamo la loro parte, ovvero ci diano uno spazio chiuso per poter svolgere dignitosamente il nostro lavoro. Basta un camper ma non visiteremo i bambini sui gradini dell stazione».

L'intenzione dei dottori milanesi a collaborare c'è: «Faremo girare la nostra newsletter tra 26mila medici iscritti all'Ordine per raccogliere i nominativi di chi è disponibile a prestare assistenza ma ci devono essere le condizioni». I contatti vanno avanti: «Abbiamo già contattato Terres des hommes e all'Associazione Medici volontari per capire come organizzare in termini pratici l'assistenza, ma, sia chiaro, deve avvenire in un luogo consono».

Anche i City Angels, che ogni sera, su incarico del Comune, accolgono circa 200 profughi siriani in fuga dalla guerra sotto il tendone del Palasharp, a Lampugnano lanciano il loro appello ai milanesi. «Si tratta - spiega l'associazione -di persone in condizioni spesso disperate, che dormono sotto coperte, o in un sacco a pelo, sotto il tendone. I volontari danno loro, oltre che da dormire, anche da mangiare. Ma visto il grande afflusso stanno scarseggiando coperte e sacchi a pelo».

I baschi blu, per bocca del loro fondatore Mario Furlan, lanciano un appello ai cittadini: portateci coperte o sacchi a pelo nella sede di via Teodosio 85, in orario d'ufficio (tel 02/26809435).

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