Cronaca locale

Cittadini in piazza contro la tendopoli

Via alla protesta per l'accampamento da 300 migranti nell'ex caserma

Cristina Bassi

Non discutono l'accoglienza, ma i numeri e soprattutto il modo. Gli abitanti di Peschiera Borromeo, 23mila anime nell'hinterland milanese, scendono in piazza per protestare contro la tendopoli da 300 profughi che verrà allestita nella frazione di Bellaria. Il Comitato «No tendopoli dei 300 a Peschiera Borromeo», che su Facebook ha oltre 1.300 adesioni, scenderà in piazza oggi alle 18 «per ribadire il secco no al progetto del prefetto di predisporre un centro profughi nella ex caserma della Polaria Mancini».

Siamo nel Comune in cui una mamma ha deciso di ritirare il figlio dal campo estivo perché ci lavora come volontario un giovane africano, suscitando forti polemiche. Ma le due vicende non sono direttamente collegate. La tendopoli ospiterà solo uomini tra i 20 e i 35 anni - «nessuna donna, nessun bambino» -, tutti richiedenti asilo. Il progetto del centro d'accoglienza, sottolineano gli abitanti, «è appoggiato dal commissario prefettizio che ha governato Peschiera Borrromeo fino al 19 giugno, lasciando alla nuova amministrazione un enorme problema, poiché quell'area ha già numerose criticità fra cui le recenti vicissitudini urbanistiche per il complesso costruito a ridosso della Mapei. Il commissario Donatella Cera era a capo dell'ufficio accoglienza immigrati della Prefettura». Anche il giovane sindaco Caterina Molinari, eletta in una lista civica, è contraria alla tendopoli. «Puntiamo a governare il fenomeno dell'accoglienza e non a subirlo passivamente», scrive sul suo profilo. E spiega di essere impegnata in incontri con i sindaci della zona per proporre un'alternativa di ricezione più sostenibile per i Comuni. «Abbiamo avviato un piano per l'accoglienza diffusa - continua l'appello del comitato - ma il numero è comunque altissimo e improponibile. Una tendopoli di oltre 300 unità non ha nulla a che vedere con la solidarietà e l'accoglienza, ma avrebbe i connotati di un vero e proprio lager. L'ex caserma abbandonata non è servita di acqua corrente, riscaldamento, luce e lo stretto necessario per alloggiare esseri umani in maniera decorosa».

I cittadini, «a prescindere dal credo politico», chiedono di ridimensionare il numero dei profughi e di trovare una soluzione di «accoglienza vera, distribuita in maniera più equa e umana, in linea con le possibilità del Comune di Peschiera». Che ospita già 43 immigrati, senza che finora siano nati grossi problemi. «Abbiamo una grande tradizione sociale e solidale - aggiungono gli abitanti - 70 o 80 rifugiati (in base al rapporto numerico con i residenti calcolato dal Viminale, ndr), collocati nelle diverse frazioni, sarebbero un numero sostenibile». Il presidio contro la «scelta folle» della Prefettura è convocato in via Fallaci, accanto alla caserma dell'Aeronautica.

Sono invitate tutte le forze politiche e le associazioni, conclude il comitato.

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