Cronaca locale

Concussione La giudice accusata: «Patteggio»

Ha deciso di patteggiare l'ormai ex giudice tributario Marina Seregni. La commercialista di Monza è stata arrestata lo scorso 29 gennaio con l'accusa di tentata concussione e corruzione e ha fatto richiesta, attraverso i suoi legali, di patteggiamento a tre anni e tre mesi di reclusione.

Il processo con il rito immediato a carico dell'ex giudice è cominciato ieri davanti alla quarta sezione penale del Tribunale, con presidente Oscar Magi. I pm titolari dell'inchiesta, Eugenio Fusco e Laura Pedio, hanno dato parere favorevole al patteggiamento e la corte deciderà il 23 giugno. Seregni è accusata di aver aggiustato in cambio di mazzette, insieme all'altra ex toga tributaria Luigi Vassallo e ad altri membri della Commissione tributaria lombarda, alcune sentenze a favore di aziende in contenzioso son l'Agenzia delle entrate.

«La scelta del patteggiamento è stata una decisione sofferta» per Marina Seregni, che da fine marzo si trova ai domiciliari, ha spiegato il suo difensore Marco Bianucci subito dopo l'udienza: «Era pronta ad affrontare il processo ma le ultime dichiarazioni di Vassallo hanno cambiato le carte in tavola». Vassallo è considerato dagli inquirenti il regista del sistema di corruzione. È stato arrestato in flagrante lo scorso 19 dicembre, mentre intascava - filmato dalla Guardia di finanza - una busta con la tangente da 5mila euro presso uno studio legale del centro. La società cui avrebbe chiesto il denaro per addomesticare la causa aveva infatti preavvertito le Fiamme gialle. Da qui l'inchiesta e la prima udienza ieri in aula.

I legali di Marina Seregni hanno inoltre fatto istanza di revoca dei domiciliari. Alla professionista i pm hanno contestato anche un terzo caso di presunta corruzione, oltre a quelli già formalizzati e che riguardano presunte sentenze pilotate a favore della multinazionale della chimica Dow Europe e della società Swe-Co. Il terzo episodio sarebbe emerso a maggio durante un interrogatorio di Vassallo. «È una donna distrutta», ha aggiunto l'avvocato Bianucci, che difende l'ex giudice insieme all'avvocato Vinicio Nardo. «Si è vista rovinare la carriera di una vita - ha concluso - dalle dichiarazioni di Vassallo». Dopo gli arresti di Seregni e Vassallo c'è stata una terza tornata di misure. A marzo scorso sono finiti in manette altri due giudici tributari, il commercialista Luigi Pellini e l'avvocato Gianfranco Vignoli Rinaldi, oltre all'imprenditore Matteo Invernizzi. Quest'ultimo è contitolare della Eurocantieri, che avrebbe versato 60mila euro per ottenere sentenze favorevoli. Un'ulteriore ordinanza di custodia cautelare, la terza per lui, era stata notificata allo stesso Vassallo.

CBas

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