Cronaca locale

Cresce il lavoro a Milano E l'industria lombarda corre più dell'Eurozona

Bene l'occupazione, ma siamo ancora indietro Il manifatturiero invece vola più della media

Alberto Giannoni

La locomotiva va. L'economia milanese e lombarda tira. E buone notizie arrivano dal settore manifatturiero locale, che ha superato in velocità anche quello tedesco.

Il lavoro, intanto. Il 2016 ha registrato un aumento del numero di occupati rispetto al 2015: +1,7% in Lombardia e + 1,8% nel territorio di Milano, Monza e Lodi, area in cui si concentrano quasi 2 milioni di lavoratori. Ed è l'occupazione a tempo indeterminato ad aver trainato la crescita: + 1,9% a livello italiano e + 2,4% in Lombardia. Sono dati tratti da «Il Lavoro a Milano», rapporto annuale di Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil. Il 2016 ha fatto registrare miglioramenti anche sotto il profilo della disoccupazione, in calo per il secondo anno consecutivo. Anche da questo punto di vista Milano e la Lombardia fanno meglio del resto del Paese registrando, rispettivamente, -7,6% di disoccupati (pari a 13mila milanesi) e -4,9% pari a (18mila lombardi). A livello italiano, invece, i 21mila disoccupati in meno pesano un 0,7%.

Il tasso di disoccupazione - pur rimanendo «troppo elevato» a giudizio degli industriali milanesi - è sceso in particolare nella fascia di età 15-24 anni: -5,4% a livello italiano e -6,9% a livello lombardo. Inoltre considerando la popolazione di pari età si è ridotto anche il numero dei Neet (Not in education, employment or training), la cui quota è scesa sotto il 20% in Italia anche grazie al calo già registrato nel 2015. Mentre in Lombardia la diminuzione, che si è concentrata negli ultimi 12 mesi, è più consistente: quasi 20mila in Lombardia (-11,1%) e, in termini assoluti, quasi 100mila Neet in meno in Italia nel 2016 (-7,7%).

L'aumento del numero di occupati nel 2016 ha anche contribuito al recupero dei livelli occupazionali pre-crisi, che però procede a velocità diverse. La Lombardia e Milano, infatti, hanno già raggiunto e superato il numero di occupati del 2008, mentre l'Italia non ha ancora raggiunto l'obiettivo. Ma il buon andamento del 2016 non basta a ridurre il gap con l'Europa. Le regioni tedesche (Bayern e Baden Württemberg), che già nel 2008 erano più avanti, sono ulteriormente cresciute durante la crisi scavando un solco che ormai supera i 10 punti percentuali rispetto alla soglia di recupero di Milano e della Lombardia. E la Catalogna, unico tra i motori d'Europa che attualmente la Lombardia precede, recupera terreno e cresce al doppio del ritmo di Milano e della Lombardia. Insomma, bisogna accelerare. «Milano e la Lombardia guidano la crescita del mercato del lavoro - sottolinea Mauro Chiassarini, vice presidente di Assolombarda con delega al Lavoro e all'occupazione - un risultato che lascia intendere la stretta correlazione tra crescita economica e sviluppo dell'occupazione».

E dati molto positivi sulla produzione manifatturiera arrivano dalla Regione. Uno studio elaborato da «Lombardia speciale» cita i dati congiunturali presentati da Unioncamere Lombardia e relativi al primo trimestre del 2017. L'industria manifatturiera lombarda cresce oltre le aspettative, registrando un aumento dell'1,7% rispetto al trimestre scorso e del 4% su base annua. Stesso trend si registra per le aziende artigiane, con un incremento congiunturale del 0,8% e del 2,9% su base annua.

Il boom del settore risulta ancora più evidente se si considera l'indice della produzione industriale. Facendo 100 l' anno 2010, nel primo trimestre del 2017 la Lombardia si è attestata a quota 106,8 avvicinandosi al livello europeo di 107,9 e con una distanza di rilievo dall'Italia, che ha raggiunto quota 94,2. La Lombardia segue quindi l'Eurozona da vicino, con una netta accelerazione nell'ultimo trimestre che supera la curva di crescita europea.

A confermare il trend positivo dell'impresa lombarda anche la ripresa degli ordini esteri, con un incremento congiunturale pari al + 4,2% associato a un forte incremento tendenziale (+ 7,5%).

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