Cronaca locale

Il docufilm sfiora la fiction all'Unicredit Pavilion

Stefano Giani

Musica. Scuola. Politica. Imprenditoria. Stalker. Profughi. I vari volti dell'attualità, direte voi. E da ieri sono all'ordine del giorno nel festival del documentario «Visioni dal mondo. Immagini della realtà» partito ieri all'Unicredit Pavilion con ingresso libero alle proiezioni fino a esaurimento posti. Un'iniziativa giunta con meritato successo al terzo anno consecutivo grazie all'alta qualità delle opere in programma. Oggi la scelta spazia su temi diversi offrendo il pregio di assistere a opere rare che difficilmente torneranno sugli schermi milanesi. Rosignano Solvay - L'impresa che si fece giardino (Pavilion ore 14.30) racconta come sorse la fabbrica chimica aperta dal belga Ernest Solvay - quello del bicarbonato, per intenderci - sulla costa toscana a sud di Livorno.

Il docufilm sfiora la fiction ne Il club dei 27 (Pavilion ore 20.30) che nulla c'entra con i 27 forever in cui sono riunite le rockstar morte a quell'età, bensì insoliti personaggi che hanno in comune il cognome relativo a opere verdiane. Traviata, Rigoletto, Ernani, e Giovanna d'Arco si trovano faccia a faccia in un gioco in cui realtà e menzogna si confondono l'una nell'altra. Sempre su questo crinale sta A better man (Fondazione Feltrinelli, ore 18.30) in cui la regista Attiya Khan chiede all'ex fidanzato, che fu suo stalker e aguzzino, di incontrarla dopo 22 anni per superare incubi e ricordi ancora vivi e dolorosi. Per la donna sarà lo spunto per scoprire un uomo che ha saputo ammettere le responsabilità e, grazie a questo, correggersi.

Completano il quadro della giornata i politici La verità non basta (Pavilion, ore 15.45) sul regime di Pinochet e Prove di Stato (Pavilion ore 19) su una preside liceale eletta sindaco di Ercolano. La cronaca spazia dai profughi di Escape for freedom (Pavilion ore 17.30) sui rifugiati durante la guerra fredda ad A scuola (Pavilion ore 20.30) sugli insegnanti e i loro diversi metodi in una scuola di Napoli. Al Canada è dedicato In the name of all canadian (Feltrinelli ore 20.

30) nei 150 anni della Confederazione.

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