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Finazzer Flory: il Leonardo di Expo sono io

Finazzer Flory: il Leonardo di Expo sono io

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Finazzer Flory: il Leonardo di Expo sono io

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Quarantacinque minuti di trucco e Massimiliano Finazzer Flory, già assessore alla Cultura del comune di Milano, attore e scrittore, si trasforma in Leonardo da Vinci: la barba, i baffi, qualche ruga in più, la beretta e il cappello con tessuti in tutto e per tutto simili a quelli usati nel Rinascimento. E poi le mani, che seguono fin nei piccoli gesti le abitudini del Genio, notoriamente mancino e dedito a scrivere da destra a sinistra e la voce, brillante e melodiosa, che parla il toscano del Quattrocento. «E' Leonardo stesso che mi ha chiesto questa trasformazione fisica»¸ spiega alla vigilia di un grosso progetto che lo vedrà interpretare il pittore della «Gioconda» in uno spettacolo teatrale che farà il giro del mondo. «Essere Leonardo da Vinci. Intervista impossibile» debutta a febbraio in Giappone (prima a Tokyo e poi in altre delle più importanti città nipponiche) e girerà poi negli Stati Uniti tra marzo e aprile tra Washington, New York, San Francisco, Los Angeles, Chicago. Fiore all'occhiello del tour: Finazzer Flory sarà anche tra gli studenti della Berkeley University, per volere dello professor Fritjof Capra, tra i massimi studiosi al mondo di fisica e di Leonardo. Dal 2 maggio al 31 ottobre lo spettacolo, una performance da teatro da camera, per un pubblico raccolto e intimo, arriva poi anche nella nostra città, in occasione di Expo: ogni sabato, per 27 settimane di fila, sarà in scena nella Sala Falck del Museo della Scienza e della Tecnologia e per otto lunedì anche nella suggestiva cornice della Sagrestia del Bramante, in accordo con l'Ordine dei Domenicani. Spettacolo di costume? Non esattamente. Se la performance all'estero sarà corredata da tanto di Google-glass per leggere in simultanea la traduzione in inglese, Finazzer Flory è affiancato da due ballerini di danza contemporanea che eseguono coreografie di Michela Lucenti ispirate all'«Uomo di Vitruvio» e l'«Ultima Cena». Al centro di tutto, l'uomo- Leonardo, quello che impariamo a conoscere leggendo il «Trattato della Pittura»¸ straordinaria raccolta dei pensieri del Da Vinci che riflette sul valore dell'arte, sui «moti dell'animo umano», sulle scienze. Finazzer Flory, con l'aiuto di Pietro Marani, grande leonardista, ha attinto da questi testi per costruire le sue interviste impossibili: uomini di arte e di scienza (in Italia: Giulio Giorello, Edoardo Boncinelli, Vittorio Sgarbi, Philppe Daverio, Carlo Strinati, Fiorenzo Galli, Mauro Ferrari) saranno di volta in volta in scena per «interrogare» Leonardo sui grandi problemi della vita.

E Leonardo, con il suo fiorentino quattrocentesco, risponderà.

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