Cronaca locale

Finita la tregua estiva Altri seicento siriani alla Stazione Centrale

Dopo la punta massima del 10 agosto gli afflussi erano diminuti Impossibile infatti trovare posto nei treni carichi di vacanzieri

Finita la tregua estiva Altri seicento siriani alla Stazione Centrale

Finita la tregua ferragostana, quando causa treni presi d'assalto dai vacanzieri non c'era più posto per i rifugiati, prestissimo riprenderanno in città gli «sbarchi» in massa. Finora arrivavano alla spicciolata, spesso pagando cifre da capogiro per un passaggio in auto dalla Sicilia, nelle prossime ore sono attesi non meno di 600 profughi, che attualmente scalpitano nei centri di raccolta in vista del grande balzo verso il nord Europa. Uomini, donne, bambini che, come abbiamo visto nelle scorse settimane, andranno ad ammassarsi in Centrale, perché di posti dove accoglierli ne sono ormai rimasti pochini. Quanto meno in attesa di aprire l'ex Cie di via Corelli e attrezzare il Palashapr a dormitorio.

Il canale di Sicilia infatti continua a essere solcato da decine di imbarcazioni di tutti i tipi, gommoni e vecchie tartane, colme di rifugiati, quasi tutti eritrei e siriani. Una volta toccato terra desiderano solo proseguire il loro viaggio verso Gran Bretagna, Germania e Paesi Scandinavi. L'Italia, e Milano, sono solo un tappa intermedia, dove vanno ad ammassarsi come in un imbuto. In attesa del primo posto libero in treno o aereo per raggiungere la meta finale. E intanto bivaccano in Centrale. Arrivando a punte anche di 800 persone, senza acqua, cibo, letto e servizi igienici.

Per fare fronte all'emergenza il Comune si è messo a capo di una «armata» composta da diverse associazioni di volontariato, prima tra tutte le Caritas, che ha predisposto sul mezzanino della stazione un punto di prima assistenza. Giovani arabi, impegnati nella mediazione culturale, distribuiscono vestiario, acqua, biscotti, panini. E soprattutto tanti gettoni per aprire le le porte automatiche dei bagni. Poi chi può parte e gli altri vengono dirottati nei dormitori pubblici. Da brivido i numeri: negli ultimi dieci mesi sono state accolte circa 25mila persone, 19mila siriani e 6.000 eritrei. In agosto una media di 1.300 persone hanno trovato ospitalità nei centri, con il picco di 1.600 il 10.

Subito dopo il numero è drasticamente sceso, grazie a una media di arrivi che non ha mai superato le 100/200 unità. Per una ragione molto semplice, non trovavano posto sui treni perché tutti prenotati dai vacanzieri. Ma passato il periodo critico, seconda e terza settimana del mese, gli afflussi riprenderanno. Basti pensare che i volontari sono già in allarme, perché sono state segnalati 600, tra eritrei e siriani, pronti a partire per Milano. Subito seguiti dalle altre centinaia che stanno sbarcando in Sicilia in questi giorni. E non sarà facile trovare posto per loro. I centri sono già stracolmi e il Centro di identificazione ed espulsione, appena ristrutturato dopo le ultime rivolte, dovrebbe essere pronto per accogliere 150/200 persone non prima di settembre. Mentre fervono i lavori al Palasharp per ricavare altri posti letto. Una corsa disperata contro il tempo.

Da ottobre, sono affluiti in città 19mila siriani, di cui 6mila bambin, e 6mila eritrei, molti hanno bivaccato in Centrale

Misteriosa morte l'altra mattina all'ospedale di Rho di un bimbo rom di poco più di un mese, dopo 24 ore di ricovero per una forte febbre. Nessuna anomalia o ritardo sono stati riscontrati nell'assistenza medica, mentre il piccolo appariva pulito, ben nutrito, curato e senza segni di violenza. Il bimbo, nato il 9 luglio, viveva con i genitori 24 anni il papà, 19 la madre, in un'abitazione di via Capuana. Ricoverato in rianimazione con febbre alta mercoledì alle 18.30 era stato sottoposto alle terapie di protocollo e già in nottata la temperatura si era abbassata. Veniva comunque consentito ai genitori di rimanere nella camera, mentre si alternavano le visite ogni due ore. L'ultima alle 6, dopo di che alle 7.30 la madre chiedeva aiuto urlando. L'intervento del medico ha solo potuto constarne il decesso.

Mediamente ogni notte sono state ospitate nei vari dormitori 1.300 persone con un punta massima di 1.600 il 10 agosto

Altri 200 posti saranno ricavati all'ex Cie. Mentre sono in corso lavori per trasformare il Palasharp in dormitorio

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