Cronaca locale

Fuori Tono

Q uanto silenzio (a periodi quasi tombale) su alcune «zone» del secolo Novecento musicale italiano, sinfonico innanzitutto. L'opera che sta portando avanti la Verdi di Milano punta anche colmare voragini, a rinfrescare la memoria. Le novità diffuse sui programmi in questo senso da largo Mahler lo confermano. Prima di tutto prosegue la pubblicazione di incisioni su Nino Rota: negli scaffali è arrivata la quinta accoppiata di cd che tra le altre cose contiene le prime registrazioni mondiali de «La strada-Balletto» e «Il Casanova» di Fellini, Suite sinfonica; esecuzioni dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi incise per Decca sotto la direzione di Giuseppe Grazioli. Lo stesso direttore lo si ritrova i primi di maggio in teatro a dirigere brani di Respighi e (soprattutto) Gino Marinuzzi, compositore arci-trascurato. E ancora il 27 del mese, la medesima bacchetta al servizio di un concerto dedicato al milanese Fiorenzo Carpi, a vent'anni dalla sua scomparsa.

La morale sembrerebbe questa: che l'Orchestra Verdi sta facendo le «prove generali» per poi presentarsi come (la) formazione - che più di altre - è/sarà in campo nel nome del Novecento italiano.

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