Cronaca locale

Furbetti dei voucher: truffa milionaria all'Inps

Due coniugi hanno incassato 3,5 milioni di «buoni» per prestazioni lavorative fasulle

Hanno architettato una truffa complessa e attraverso i voucher lavoro sono riusciti a frodare l'Inps per 3,5 milioni di euro. Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza ha per questo arrestato una coppia, marito e moglie, finiti a San Vittore. Ai due sono stati anche sequestrati un appartamento in via Torino e uno in centro a Santa Margherita Ligure.

L'ordinanza di custodia cautelare è firmata dal gip Alessandra Simion su richiesta del pm Roberto Pellicano, che coordina le indagini con l'aggiunto Giulia Perotti. In manette sono finiti Cristina Mercuri, commercialista con studio centralissimo, e il marito disoccupato Giorgio Di Veroli. Sono accusati di truffa ai danni dell'Inps. Il loro inganno si basava sui voucher lavoro, cioè i «buoni» introdotti dalla Riforma Biagi che le aziende usano per commissionare prestazioni occasionali. I due, con altri complici non ancora identificati, tra la fine del 2013 e la fine del 2015 avrebbero comprato online voucher per quasi 3,5 milioni. La commercialista lo avrebbe fatto attraverso crediti fiscali «in realtà inesistenti - si legge nell'ordinanza - perché riferiti a imprese inattive e/o cessate loro riconducibili». I tagliandi sarebbero stati poi incassati in contanti da 253 lavoratoti compiacenti (italiani e stranieri), che si ritrovavano i soldi accreditati sulla propria Inps card. Queste persone però non avrebbero mai lavorato per le aziende committenti e avrebbero restituito il denaro agli ideatori del trucco tenendo per sé una minima parte. Nella truffa gli indagati avrebbero inoltre «imputato» alla madre di lui l'acquisto di voucher tramite compensazione per oltre 700mila euro. Anche se la donna a quel tempo era morta da un mese. La direzione provinciale dell'Inps si era accorta delle irregolarità un anno fa, quando erano già stati incassati senza titolo 1,6 milioni, e aveva fatto denuncia. Ma sia l'indagine dell'Istituto sia quella della Gdf sono partite dalla segnalazione di una degli «impiegati» dei coniugi.

CBas

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