Cronaca locale

Galleria, Sala farà appello «Ma chiarire il ruolo di Anac»

Sindaco furioso per l'asta sui due ristoranti annullata: se l'Anticorruzione dà un parere i dirigenti lo seguono

Galleria, Sala farà appello «Ma chiarire il ruolo di Anac»

Il Comune insiste sulla via della battaglia legale con i commercianti. Dopo che il Tar mercoledì scorso ha smontato la gara lanciata da Palazzo Marino per i due spazi occupati dalla «Locanda del Gatto rosso» e dal ristorante «il Salotto» in Galleria, il sindaco ieri ha annunciato appello al Consiglio di Stato. Ma ha anche aperto un grosso interrogativo sul ruolo e sul valore dei pareri dell'Anac. Resta ferma insomma l'intenzione di procedere con i bandi sui contratti in scadenza, anche se i titolari che hanno vinto il ricorso al tribunale amministrativo hanno mostrato come arma di difesa difeso la storicità e i forti investimenti sostenuti negli anni sulla ristrutturazione dei locali senza che ci fossero mai state avvisaglie di un mancato rinnovo. E in effetti nel novembre 2015 la giunta Pisapia aveva approvato una delibera («mai revocata in autotutela» è scritto nella sentenza che ha fatto decadere a cascata la gara successiva e l'aggiudicazione provvisoria a società diverse dagli inquilini) che confermava la proroga dell'affitto per altri 12 anni. Poi l'allora presidente del consiglio Basilio Rizzo interpellò l'Anac e il parere (non vincolante) di Raffaele Cantone stoppò la convenzione. Secondo l'Anticorruzione i locali dovevano essere messi a bando. La sentenza del Tar sottolinea invece che il parere dell'Anac «non sarebbe di per sè cogente per l'amministrazione» e la determinazione dirigenziale con cui nel 2016 è stato bloccato il rinnovo ai ristoranti non è il frutto di «un'autonoma rivalutazione» della decisione di non bandire una gara pubblica assunta invece con la primissima delibera. Sulla gara, commenta il sindaco, «noi abbiamo preso una via per convinzione e anche in funzione di quello che l'Anac sosteneva. Ora la principale difficoltà che oggi ha un'amministrazione pubblica è che ci si confronta con più anime dello Stato, e arrivano a dire cose diverse, siamo disorientati. Ora rivolgeremo al Consiglio di Stato e vedremo cosa dirà. Il punto vero però, e credo sia anche l'interesse di Cantone, è capire quanto l'Anac abbia titolo e ruolo per dare dei giudizi abbastanza definitivi». I dirigenti pubblici «di fronte a un parere negativo dell'Anticorruzione, che dice che un atto non è regolare, firmano». Il dg di Confcommercio Marco Barbieri sottolinea che «bisogna prendere atto che una sentenza del Tar dice che ci sono stati errori procedurali» e chiede «al sindaco di aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni nell'ambito della legge». C'è un'altra grana legale con cui il Comune si sta confrontando. Il Tar ha accolto il ricorso del secondo arrivato al bando di gestione del teatro Lirico e c'è il rischio di finire i restauri entro il prossimo settembre-ottobre e non arrivare in tempo con la prima stagione. «Mi preoccupa di più la faccenda del Lirico - ammette Sala -. C'è grande attesa per la riapertura, oltretutto arriva a cavallo tra una stagione e l'altra, quindi stiamo riflettendo su quello che è più corretto fare a livello di formula e tempi». Il bivio è tra nuova gara o ricorso al Consiglio di Stato. «Stiamo ragionando con l'avvocatura e non ci ha ancora risposto, vorremmo arrivare prima della prossima stagione».

Centrodestra e 5 Stelle attaccano. «Per mesi - contesta il capogruppo Fi Gianluca Comazzi - abbiamo sollevato perplessità sui bandi della Galleria, ora la giunta li annulli e si riparta da zero». E Simone Sollazzo (M5S) fa presente che «la giunta Sala ha dimostrando un'ingenuità giuridica imbarazzante».

Chiara Campo

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