Cronaca locale

Guerra ai cantieri della M4 E l'assessore gioca in casa

Franco D'Alfonso, titolare al commercio, abita vicino al parco Solari: scavi eccessivi e da ridurre. Protesta anche Gentili, consigliere inquilino

Guerra ai cantieri della M4 E l'assessore gioca in casa

La maggioranza arancione, contraria al cantiere di M4 in Solari? Non tutti quelli che a Palazzo Marino si oppongono al progetto vincitore del bando sono completamente disinteressati. La difesa dei diritti dei residenti che rischiano di rimanere ingabbiati nel cantiere, che vedrà passare un camion pieno di terra ogni dieci minuti per oltre un anno e mezzo? La battaglia per salvare le 131 piante ad alto fusto vincolate? Forse anche, ma ci sono motivi più stringenti (a interessi particolari) che hanno mosso un assessore e un consigliere comunale del primo partito della maggioranza a scendere in strada contro il Comune.

Si chiama battaglia di prossimità. L'assessore al Commercio Franco d'Alfonso che, tra i componenti della giunta, guida il fronte del «no», e David Gentili, consigliere del Pd infatti abitano in zona. Ieri, non a caso, proprio loro due hanno partecipato all'aperitivo organizzato dai comitati Sos Solari e Foppa Dezza Solari, che stanno facendo la guerra a Palazzo Marino per sventare il pericolo di ritrovarsi il cantiere di calaggio delle talpe sotto casa. Ovvero una voragine di 70 metri di lunghezza, 27 di larghezza e 30 di profondità.

«Il cantiere è sovradimensionato e va ridotto» ha detto all'assemblea dei cittadini Franco d'Alfonso, che abita quasi all'angolo del parco. «Ora bisogna impegnarsi, come ha detto Franco d'Alfonso, a ridurre l'impatto del cantiere sul parco - scriveva su facebook Gentili, che vive nell'area interessata dai lavori -. Il cantiere è del tutto sovradimensionato». Così in barba al vertice di maggioranza di solo una decina di giorni fa, che si era concluso con un accordo di massima sul «metodo Pisapia» in vista della conclusione del mandato: se un tema viene discusso in anticipo e votato dalla «maggioranza» deve essere condiviso anche dai contrari della maggioranza. Leggi: M4 che era stato citato come «caso di scuola». Certo, anche il presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo (Sinistra radicale) appartiene al fronte del «no», ma le motivazioni che accampa sono molto diverse, proprie di un amministratore: «Voglio conoscere le condizioni di sostenibilità dell'opera che impegnerà con un mutuo di 80 milioni l'anno il nostro bilancio fino al 2022 - dichiarava due giorni fa -. Voglio garanzie che non saranno aumentate le tariffe dei mezzi pubblici. Bisogna forse ragionare in termini di città metropolitana».

In alcuni casi, dunque, alla ragioni della compattezza politica e del coordinamento interno alla maggioranza prevalgono gli interessi personali. Tradotto: il valore immobiliare della propria abitazione che rischia di precipitare, come temono i residenti, almeno finché il cantiere di M4 non sarà chiuso. I disagi di vivere gomito a gomito con polvere, rumore, traffico bloccato fino al 2022. O ancora ragioni di opportunità politica più a lungo termine, che vanno oltre i due anni scarsi che rimangono alla fine del mandato: ovvero fare incetta di voti sostenendo una causa molto sentita dai cittadini.

Farsi vedere in prima fila alle manifestazioni, fungere da tramite per portare ai tavoli della maggioranza le ragioni dei comitati, diventare «amico del popolo».

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