Cronaca locale

Via i profughi dalla Montello Esplode il caso del «barcone»

«Questa mattina anche l'ultimo migrante che era ospitato nella caserma Montello è uscito, i profughi sono stati distribuiti non solo a Milano ma in Lombardia». Il sindaco ha annunciato ieri la chiusura dopo 13 mesi di una parentesi che aveva sollevato forti polemiche, l'utilizzo della caserma di via Caracciolo come centro profughi per 300 persone. Ora potranno partire i lavori per trasformarla in una cittadella della polizia, lì si trasferiranno gli agenti di stanza in piazza Sant'Ambrogio e la caserma in centro diventerà il campus della Cattolica. «Avevamo promesso che si sarebbe trattato di una soluzione temporanea e che lo spazio sarebbe tornato entro fine 2017, in silenzio ma con la concretezza che ci contraddistingue abbiamo mantenuto l'impegno - sostiene il sindaco -. Ricordo quante polemiche ci sono state sulla Montello, hanno dipinto scenari inenarrabili di possibili problemi e delinquenza nel quartiere, ma non è successo nulla e soprattutto ci hanno detto che non saremmo riusciti mai a riportarli fuori entro il 31 dicembre». Ribatte l'assessore regionale Viviana Beccalossi che «se vogliamo essere precisi e attinenti ai fatti, diciamo che Sala e soprattutto l'assessore comunale al Welfare Pierfrancesco Majorino, insieme al governo nazionale, la caserma Montello l'hanno riempita e non svuotata. Riempita di profughi o presunti tali. Mentre noi, con in testa il presidente Maroni, abbiamo posto condizioni imprescindibili e puntuali, prima fra tutti lo spostamento dei migranti entro e non oltre il 31 dicembre, per le quali la caserma tornasse alle funzioni originarie, ovvero di presidio per la sicurezza dei cittadini. Due modi diversi di intendere l'ordine pubblico e la legalità». E «siamo soddisfatti che il nostro pressing e i nostri paletti restituiscano la caserma ai milanesi». Da Forza Italia, Fdi, Lega e 5 Stelle si è scatenata una sollevazione invece contro il sì della Commissione Bilancio della Camera ai 500mlla chiesti da Lia Quartapelle (Pd) per trasferire a Città Studi il barcone naufragato il 18 aprile 2015 al largo della Libia con 700 migranti a bordo per farne un museo dei diritti. «Il mezzo milione di euro venga utilizzato per anziani e famiglie in crisi, è uno schiaffo alla povertà» è il richiamo dei partiti di opposizione. Favorevole invece Sala: «Ma deve avere uno scopo educativo».

ChiCa

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