Cronaca locale

L'outing di Isabel Green, schiava della società della stanchezza

All'Elfo una star "anomala". Al Carcano si ride con "Quartet"

L'outing  di Isabel Green, schiava della società della stanchezza

Fare surf tra i debutti della settimana. A volte, la ricca (per fortuna) offerta teatrale milanese, costringe a questo. Cominciamo la salutare attività dall'Elfo Puccini, con due spettacoli: Sogno di una notte di mezza estate, classico nella classica regia di Elio De Capitani, in scena fino al 31 marzo. Un successo che vanta vent'anni di repliche, e che a ogni versione sa conquistare nuovo pubblico. Altro spettacolo nel teatro di corso Buenos Aires, stavolta un debutto, è Isabel Green, di Emanuele Aldrovandi (fino al 24 marzo), regia di Serena Sinigaglia, produzione Atir Teatro Ringhiera. Tema la società della stanchezza, nella quale «coincide lo schiavo con lo schiavista - estremizza Sinigaglia, per far capire - il modello fordista che si è impadronito di noi». Isabel Green è una star del cinema, ha vinto l'Oscar, e invece di dire le solite parole di rito, spiazza. Da vedere, per riflettere senza annoiarsi.

Al Piccolo Melato, debutta la prima regia di Jacopo Gassmann per il teatro fondato da Strehler: Il ragazzo dell'ultimo banco, di Juan Mayorga (dal 21 marzo al 18 aprile). Protagonisti, un professore di letteratura e un suo allievo, che non si sposta mai dall'ultimo banco, quello che un tempo era degli «asini» e di chi voleva far cagnara. Il tono è quello della satira, e mette il dito nella società odierna: la forbice economica tra classi è più ampia, e i problemi del lavoro sappiamo che non sono bazzecole.

Al Carcano, dal 21 al 31 marzo, un'irresistibile commedia: Quartet. Quattro interpreti dell'opera lirica, ospiti di una casa di riposo, rappresentano per una festa di gala il quartetto del Rigoletto verdiano. Si ride e ci si commuove, all'impresa delle vecchie glorie. Con un cast strappa-applausi: Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni e Erica Blanc (regia di Patrick Rossi Gastaldi, la commedia è di Ronald Harwood). Per il nostro surf teatrale, facciamo rotta sul Franco Parenti. Fino al 24, va in scena Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?, drammaturgia e regia di Roberto Latini. Lo spettacolo è costruito sulla sensibilità di un solo attore, PierGiuseppe Di Tanno. Con una maschera macabra, interpreta i personaggi pirandelliani richiamati nel titolo. Che chiedono di essere animati, di diventare vivi. Sempre al Parenti, fino al 31 marzo vediamo L'operazione, testo e regia di Rosario Lisma, anche in scena (con altri tre attori).

Un lavoro sul mondo del teatro e le ambizioni che gli danno energia, e talvolta lo avvelenano. Quattro attori, chiusi a guisa di topi in un luogo sotterraneo, sono alle prese con le prove di una pièce sulle Brigate Rosse.

E si convincono che l'unico modo per riveder la luce del sole (o le dantesche stelle) è avere una recensione positiva dal critico più potente d'Italia. Ci riusciranno?

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