Cronaca locale

In marcia contro i nomadi con la paura della vendetta

In marcia contro i nomadi con la paura della vendetta

Appendere un semplice volantino è diventato un gesto di coraggio nel quartiere Adriano. Gli abitanti della zona, stufi delle mille questioni aperte, hanno provato a organizzare una manifestazione spontanea per portare all'attenzione della giunta comunale i problemi che li affliggono. Rom e zingari in testa. Occupano case, parcheggi e utilizzano le zone verdi come un bagno incuranti delle famiglie in giro con i passeggini. Il timore di ritorsioni è tanto però che i commercianti della zona non hanno voluto correre il rischio di subire delle rappresaglie rifiutando di esporre il «pericoloso» foglietto.
Giungendo anche a gesti forse esagerati o ridicoli per chi non vive la stessa situazione: un tabaccaio, pur di non essere associato direttamente alla protesta, ha attaccato il volantino che gli era stato consegnato su un portone vicino. E senza raggiungere questi livelli, c'è chi spiega tutto come semplicità, come il proprietario dell'edicola tra via Adriano e via Lussu: «Io non li temo quando sono qui perchè se li guardo negli occhi mi bastano due parole e spariscono - dice gonfiando il fisico da legionario - il problema è che io non abito qui e se associano le contestazioni alla mia edicola non ci mettono molto a darci fuoco la notte».
La sequela di insulti rivolti all'Amministrazione, colpevole di sottostimare o ignorare le loro urgenze, è ampia e variegata se si parla con gli abitanti. C'è chi si è rivolto al sindaco, chi a quello o all'altro assessore, ma non c'è una storia che si concluda con il lieto fine. C'è anche chi ha chiesto un intervento in una via, ma si è sentito dire che non si riscontravano problemi: «Peccato - precisa l'autore della richiesta con in braccio la figlia piccola - che nella risposta parlassero di una via diversa da quella che avevo indicato».
La lista dei problemi è infinita nel quartiere, edifici e incroci non terminati, occupazioni abusive di qualunque spazio pubblico o privato che non sia fortificato. E poi furti, danneggiamenti e via così, ogni genere di amenità.
Ora non si possono più neanche attaccare o distribuire volantini senza sentirsi in pericolo. «Hanno provato a far passare tutto come una manifestazione di partito - afferma Silvia Sardone, consigliere di zona di Forza Italia - ma non è vero, ha fatto tutto la gente del quartiere perchè non ne può più».
Anche l'europarlamentare della Lega Mario Borghezio è comparso alla manifestazione promettendo ai cittadini che «non verrete lasciati soli».
«Abbiamo il timore che la protesta possa generare atti di violenza, o intimidazione, contro chi subisce già pesanti discriminazioni, come la tristemente famosa barriera anti rom - ha invece attaccato Deborah Besseghini, coordinatrice Sel Zona 2 - ci domandiamo se il presidio in questione sia autorizzato e chiediamo alla forza pubblica di intervenire e vigilare per prevenire possibili incidenti».
La Polizia presente ha potuto constatare il pacifismo dei presenti alla manifestazione.

La responsabile di Sel, che sa che la barriera anti rom è stata votata anche da Rifondazione comunista e altri partiti di sinistra, avrebbe potuto fare altrettanto senza rischi nè per lei nè per altri.

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