Cronaca locale

Milano invasa dagli immigrati: nuovo blitz della polizia in stazione Centrale

Controlli a tappeto dopo l'aggressione di un immigrato a un poliziotto. Il centrodestra applaude ma rilancia: "Ora accertamenti a tappeto in tutte le stazioni"

Milano invasa dagli immigrati: nuovo blitz della polizia in stazione Centrale

La stazione Centrale di Milano è un immenso campo profughi a cielo aperto. Non ci sono barriere. Gli immigrati (quasi tutti clandestini) vanno e vengono come fantasmi. È da qui che è transitato anche Anis Amri, il jihadista in fuga da Berlino dopo l'attentato al mercatino di Natale. Nessuno li controlla e, oltre all'emergenza sicurezza, di giorno in giorno l'intera area si fa sempre più degradata. Per questo motivo oggi pomeriggio è scattata una nuova operazione di prevenzione e controllo del territorio, disposta dal questore di Milano Marcello Cardona d'intesa con il prefetto di Milano Luciana Lamorgese. Un blitz, come già ce ne erano stati in passato, "volto al contrasto della criminalità diffusa" nella zona della stazione ferroviaria.

Nessuna polemica, questa volta. La comunicazione fra il Comune di Milano e gli organi di sicurezza ha funzionato, a differenza di quanto avvenuto nel primo episiodio di maggio. "Con il prefetto e il questore ci siamo parlati - ha commentato il sindaco Giuseppe Sala - credo che sulla stazione Centrale il tema sia la continua vigilanza e ogni tanto intervenire per verificare i documenti. Credo e penso che questa volta la situazione sia più tranquilla". Da tempo piazza Duca D'Aosta è diventato ormai uno dei luoghi più insicuri di tutta la città. Durante il nuovo blitz organizzato dalla Questura di Milano, sono state controllate almeno un centinaio di persone fra quelle che abitualmente stazionano in piazza Duca D'Aosta (guarda la gallery e il video). Tra delinquenza, degrado e bivacchi si sono moltiplicati anche gli attacchi alle forze dell'ordine. Il 17 luglio un immigrato della Guinea aveva accoltellato un agente (guarda il video). Era stato il terzo caso nel giro di poche settimane.

L'operazione ha trovato il plauso di tutte le forze politiche di centrodestra che, però, vorrebbero che i controlli fossero più estesi e non si limitassero a spot estemporanei. "Se non sono sporadici i blitz possono servire - fa notare l'ex vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato - bisogna dunque procedere con operazioni di questo tipo almeno una volta a settimana, in modo che i controlli siano pressanti". Per De Corato non basta presidiare la stazione Centrale, bisogna estendere i blitz anche alla zona di Porta Venezia. Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia, indica quartieri complessi come Corvetto, San Siro e via Padova che, "sempre più spesso", sono "nelle mani di bande formate da immigrati irregolari". Per il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, poi, andrebbero fatti in "tutte le stazioni ferroviarie della Lombardia" che sono "a rischio sicurezza".

"Ormai un'immigrazione senza limiti sta generando insicurezza reale e percepita - ha spiegato Simona Bordonali, assessore regionale alla Sicurezza - bisogna lanciare un messaggio di legalità, ristabilendo un principio sacrosanto: chi si trova sul nostro territorio in stato di clandestinità deve essere rimpatriato all'istante".

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