Cronaca locale

In mostra i ritratti di Giovanni Boldini la Belle Époque di un italiano a Parigi

In mostra i ritratti di Giovanni Boldini la Belle Époque di un italiano a Parigi

Sono passati 25 anni dalla storica rassegna tenutasi alla Permanente di Milano, una sede espositiva per le Belle Arti progettata da Luca Beltrami tra Ottocento e Novecento. Ora la GAM di via Manzoni 45 vuole rendere un omaggio a Giovanni Boldini, uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana dell'Ottocento con una serie di 40 capolavori di grande e medio formato, alcuni inediti. Molte opere provengono da collezioni private italiane e i curatori, Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes, hanno voluto in mostra privelegiare opere eseguite a Parigi tra il 1871 e il 1920, il periodo che corrisponde alla prima maturità stilistica e creativa dell'autore. Non a caso il titolo è «Boldini. Parisien d'Italie».

Esposte opere di grande importanza come il nucleo dei quadri eseguiti per il mercante Adolphe Goupil, soggetti garbati o allusivi, ambientati tra Settecento galante, orientaleggianti esotismi ed elementi contemporanei. Una miscela che ha dato vita a una serie di lavori ricchi di materia e di colore, dove fanno da protagoniste dame abbigliate come la moda del tempo esigeva. Per fare un esempio potremmo citare «La lettera» del 1873, ma anche «Giovane seduta al pianoforte» dello stesso anno, «Berthe esce per la passeggiata», «La visita», «L'attesa» del 1874, ma anche «Mademosiselle De Gillespie» del 1912, «Ritratto di Dama Lacroix» del 1910 o «Testa di giovane donna su sfondo rosa» del 1912 e per risalire ancora più indietro «La Toletta» del 1880 e «Due signore con pappagallo» del 1872. Spesso si può ammirare come la modella e amante per un decennio di Boldini, Berthe posi con grazia squisita e seducente. Le impressioni paesaggistiche della campagna e la «Ville lumiere», Parigi, insomma hanno fatto da corollario a impressioni che hanno influenzato l'artista italiano. Quando dipinse «Omnibus» si può comprendere come Boldini fosse attratto e stupito da tanta frenesia e modernità vedere pulsare, palpitare una città in pieno fermento, anche se il suo sguardolo trscina lontano alla scoperta di un palpitare più interiore altrettanto intenso, ma ugualmente suggestivo. Una produzione dove risalta la sintonia tra il suo sentire e quello di altri artisti come Degas, Helleu, Manet, Sargent. Solo a partire degli anni Novanta le sue tele si popolano di personaggi illustri come Jeanne Renpuardt, Enrichetta Allegri, Maria Luise Herrouet, la Principessa d'Isemburg-Birstein, Madame Lacroix, Mademoiselle Gillespie che tutte imprigionano il fascino delbel mondo parigino, un mondo colto e ricco di fascino. Non è un caso che le pennellate di Boldini diventano veloci, scattati a tratti, più decise. Così facendo l'artista divenne ricercato e amato da tutte le dame di fine secolo. Il critico Thiebault Sisson nel 1896 scrisse: «...nell'arte scabrosa di accentuare, per l'imprevisto di una movenza, per la posa inaspettata e spesso azzardata, la grazia e la nota seducente delle sue modelle, Boldini non conosce rivali».

La mostra prorogata fino al 18 gennaio è accompagnata da un ricco catalogo.

Commenti