Cronaca locale

«Con la musica d'avanguardia ho stravolto gli Inti Illimani»

Al Manzoni il pianista contemporaneo Frederic Rzewski: «Domani suonerò le mie 36 variazioni del Pueblo Unido»

Luca Testoni

«Ho voluto comunicare le mie emozioni ad un pubblico intelligente e colto in quelle aree del mio Paese in cui l'informazione sugli eventi del Cile era limitata o addirittura inesistente. Ho pensato anche che la lunga durata del brano fosse funzionale ai tempi di riflessione sui movimenti di resistenza culturale contro l'opprimente potere delle forze reazionarie mondiali». Così, il compositore e pianista Frederic Rzewski, tra i maestri delle avanguardie improvvisative made in Usa, ha spiegato la filosofia alla base del suo indiscusso capolavoro, vale a dire le 36 variazioni su un classico della canzone di protesta come «El pueblo unido jamas serà vencido!», che proporrà in esclusiva italiana domani mattina (ore 11) nell'ambito del ricco e sempre molto variegato cartellone artistico della rassegna «Aperitivo in Concerto» al Teatro Manzoni.L'ora abbondante di «variazioni», commissionategli nel 1975 dalla pianista Ursula Oppens e ispirate al grido di protesta popolare cilena dopo l'assassinio del presidente Salvador Allende e il golpe del generale Augusto Pinochet messo in musica da Sergio Ortega ed eseguito dal gruppo Quilapayun (ma fu portato al successo dagli Inti-Illimani), sarà eseguita in prima persona dal 78enne poliedrico musicista del Massachusetts, in grado di assimilare profondamente ogni linguaggio musicale e trasfonderlo in una pratica compositiva al di fuori degli schemi e in costante rinnovamento. Un autentico outsider Rzewski, protagonista nella Roma degli anni Sessanta del leggendario gruppo Musica Elettronica Viva con Alvin Curran e Richard Teitelbaum. Formazione, tra le prime al mondo a sperimentare le possibilità di trasformazione del suono attraverso l'utilizzo del sintetizzatore. Il brano, ribattezzato «The people united will never be defeated» e suddiviso in sei gruppi da sei, simmetricamente separato da una pausa e arricchite da tre cadenze di cui una improvvisata, ripropone il tema variato concentrandosi sui diversi aspetti del suono e della tessitura musicale.

«L'imponenza di questa composizione, che unisce l'elemento popolare alle forme classiche della tradizione cosiddetta "culta" - è stato scritto - non esclude comunque la fruizione di un pubblico vasto».

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