Cronaca locale

La musica indipendente in scena all'Idroscalo

Live fino a domani sera. Tra i nomi Consoli, Baustelle e le Luci della Centrale Elettrica

Luca Testoni

Sarà che ormai siamo nell'era della musica online e che la mediazione delle case discografiche major è finita già da un bel pezzo, sta di fatto che l'indie tricolore è stato definitivamente sdoganato e si sta godendo un periodo di popolarità fuori del comune.

La riprova arriva dal successo - ogni anno crescente - del Mi Ami, il festival che, come da tradizione, riempirà di musica giovane e italiana il parco dell'Idroscalo nell'area del Circolo Magnolia (raggiungibile con navetta da piazza Loreto) fino a domani notte.

Dopo l'apertura in grande stile, ieri sera, di Carmen Consoli - la cantantessa salita alla ribalta negli anni Novanta ha voluto esibirsi nella kermesse organizzata da Rockit, la bibbia online dei suoni alternative di casa nostra, per omaggiare la Catania indie di quegli anni in cui erano di casa Sonic Youth e Rem -, tra oggi e domani si alterneranno sui tre palchi in riva al «mare dei milanesi» non meno di 40 tra band e solisti. Ci saranno nomi ultracollaudati ed eternamente in bilico tra colto e popolare come i senesi Baustelle (stasera) e come Le Luci della Centrale Elettrica alias Vasco Brondi, che con «Terra» ha realizzato forse il più bel disco di cantautorato italiano di questo scorcio di 2017 (domani sera), o come il duro e puro (e milanesissimo) Edda, che si è ritagliato una seconda vita musicale, dopo aver partecipato al rock arrabbiato dei Ritmo Tribale negli anni Ottanta.

Ma il bello del Mi Ami è rappresentato, anche e soprattutto, dalla scoperta di «artisti» emergenti di cui innamorarsi. Qualche esempio? Restando al programma odierno, meritano una citazione Giorgio Poi e il suo post-pop elettronico che rinnova la tradizione cantautorale romana; il pugliese Mecna e il duo romano Carl Brave x Franco 126, tra le realtà migliori della scena rap/hip hop nazionale; il collettivo milanese 19'40'', che assieme all'ensemble Esecutori di Metallo su Carta eseguirà in chiave simil-classica partiture di gruppi della scena strumentale sperimentale italiana in stile anti-classico, o il soul futurista del duo italo-greco-niceriano Technoir.

Domani, invece, occhi e orecchie ben tese anche per l'elettronicista (versione export) salentino Popoulus; Istituto Italiano di Cumbia, il nuovo progetto dedito alla musica latinoamericana di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti; l'effetto new wave del lombardo Criastaux; il recitato sonico degli emiliani Spartiti; l'emocore dei campani Gomma; e per la formazione fiorentina /handlogic, in bilico tra Radiohead e Alt J.

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