Cronaca locale

Neonatologi, pediatri e Ong a confronto: così possiamo aiutare i Paesi poveri

Martedì 13 ottobre all’Università degli Studi il congresso nazionale "Nascere - Cure del neonato nei Paesi a limitate risorse", organizzato dalla Società italiana di Neonatologia, dal Gruppo di Studio Neonatologia e Sviluppo della Società italiana di Neonatologia e da Mangiagalli Life

Neonatologi, pediatri e Ong a confronto: così possiamo aiutare i Paesi poveri

Ogni anno nel mondo muoiono 6,3 milioni di bambini con meno di 5 anni e il 44%, oltre 2,7 milioni, muore nel periodo neonatale i primi 28 giorni di vita. Emergenza drammatica che interessa i Paesi a limitate risorse e problemi come la mortalità materno-infantile, i diritti del neonato, l’alta fertilità, le esperienze delle Ong. Temi che martedì 13 ottobre a partire dalle 9, saranno affrontati nell’Aula magna dell’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono 7 nel corso del IV congresso nazionale Nascere - Cure del neonato nei Paesi a limitate risorse, organizzato dalla Società italiana di Neonatologia, dal Gruppo di Studio Neonatologia e Sviluppo della Società Italiana di Neonatologia e da Mangiagalli Life.

Nascere è la parola chiave che, declinata nelle lingue del mondo, disegna nel logo la facciata del Duomo di Milano e rappresenta l’occasione per porre alla massima attenzione la salute della donna e del neonato nei paesi a limitate risorse, e per mettere a confronto su base permanente tecnici della comunità scientifica e implementing agent delle organizzazioni umanitarie.
Tra i relatori, Gino Strada fondatore e direttore esecutivo di Emergency, Tarek Meguid membro dell’Independent Expert Review Group team di 6 persone scelte dal segretario generale Ban Ki Moon che riferisce alle Nazioni Unite sulla salute mondiale della donna e del bambino, Grammenos Mastrjeni consigliere del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Padre Pauk Oueddraogo, pediatra, direttore sanitario dell’ospedale Saint Camille di Ougagadougu nel Burkina Faso, padre superiore della Provincia camilliana Burkina Faso e Benin.

“Gli obiettivi - spiega Michele Usuelli, coordinatore scientifico del congresso e dirigente medico Neonatologia e terapia intensiva Neonatale della Mangiagalli di Milano, già responsabile neonatologia e pediatria di Emergency – sono chiari. Primo, i neonati sono un target prioritario e cost-effective di intervento nei paesi in via di sviluppo; ciò deve essere ribadito dalla nuova strategia globale per la salute materno-infantile che sarà lanciata entro fine anno dal segretario generale delle Nazioni Unite; tale enunciazione deve tradursi in priorità d’intervento per i governi dei paesi a risorse limitate e per i donatori. Secondo, offrire un terreno di incontro tra le organizzazioni non governative che gestiscono progetti di salute neonatale e i tecnici della comunità scientifica, per fare in modo che si proceda allineati. A tutti noi è capitato di vedere progetti ben scritti, magari finanziati dai cittadini, che però non hanno portato i risultati sperati. Questo accade anche perché è molto difficile per la maggior parte delle organizzazioni umanitarie trovare staff medico e infermieristico esperto, che faccia davvero funzionare questi progetti. Personale sanitario esperto e motivato a lavorare in questo tipo di progetti esiste, ma non esistono meccanismi di collaborazione tra le nostre aziende ospedaliere e le organizzazioni umanitarie”.

“Il Congresso può essere una grande occasione per i nostri giovani - dice Paolo Villani, neonatologo e coordinatore del gruppo di Studio Sin sulla cooperazione - e soprattutto un momento di confronto. Se vogliamo incidere e appoggiare concretamente i progetti neonatologici dobbiamo fare formazione qui in Italia, nulla va improvvisato e questo è uno dei compiti del gruppo di studio”.

“Dobbiamo dotarci di meccanismi nuovi - spiega Fabio Mosca - professore ordinario di Pediatria dell'Università di Milano e direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico -. Il nostro reparto, per esempio, è interessato a mettere a disposizione il proprio personale esperto per un periodo di tempo congruo, sostituendolo con giovani specialisti a tempo determinato, che avrebbero così l'opportunità di formarsi in un importante centro di neonatologia. Ma la disponibilità a inviare personale nei progetti che noi riteniamo seri, non può tradursi in un danno economico per la nostra azienda ospedaliera né in una neppur transitoria riduzione di organico a danno dei nostri pazienti. Il sistema sul quale siamo interessati a sviluppare partnership è tra l’altro un modo molto moderno di inserimento per i nostri giovani nel mondo del lavoro”.

Il congresso ha i patrocini di ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, ministero Della Salute, Comune Di Milano, Università degli Studi di Milano, Società Italiana di Pediatria, Società Italiana di Neonatologia, Women For Expo, Fondazione Irccs Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Coinvolge le 18 più importanti Ong italiane: Coopi, Cuamm, Project for People, Emergency, Medici Senza Frontiere Francia, Fondazione Pro-Africa, Osservatorio nazionale specializzandi pediatria (Onsp), Medicu Mundi, Institute of Tropical medicine, Karibu Africa Onlus, Comitato collaborazione medica, Progetto Sorriso nel Mondo, Cesvi, Fondazione Veronesi, Patologi oltre Frontiera, Amici del Mondo - World Friends Onlus, Mangiagalli Life. Presenta progetti in 18 Paesi: Mali, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Uganda, Burundi, Togo, Burkina Faso, Sud Africa, Sud Sudan, Sierra Leone, Kenya, India, Bangladesh, Afghanistan, Pakistan, Ecuador. Il Congresso si tiene grazie al supporto di Ubi – Banca Popolare Commercio e Impresa, Gruppo Cimbali e Fusetti 1931.
Informazioni: www.

nascere.info

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