Cronaca locale

La nuova educazione sessuale in classe

«No al gender nelle scuole». La battaglia è dell'intera maggioranza in Regione. Dopo il convegno leghista del 30, che sarà replicato il 17 ottobre con una nuova iniziativa dedicata alla famiglia, il centrodestra si compatta sul tema etico del momento.

La Lega Nord ha presentato una mozione, che sarà discussa oggi in Consiglio al Pirellone. E gli altri partiti della maggioranza annunciano il loro sostegno. A partire dal Nuovo centrodestra: «Voteremo sì alla mozione sul contrasto alla teoria del gender nelle scuole - ha detto Luca Del Gobbo, capogruppo regionale Ncd - perché in essa si richiama il ruolo insostituibile della famiglia nell'educazione dei figli, anche e soprattutto nella definizione del Piano dell'offerta formativa e nel dare il proprio consenso a qualunque attività extra curriculare».

Anche i Fratelli d'Italia sono schierati senza esitazioni per il no all teoria del gender nelle scuole: «Siamo tutti in prima linea nella lotta alla discriminazione - ha spiegato il capogruppo Riccardo De Corato - ma questa non deve essere confusa col tentativo di imporre a bambini piccoli, addirittura anche dell'asilo, delle ideologie legate ai loro presunti e futuri orientamenti sessuali». «A Milano - ha proseguito l'ex vicesindaco di Milano - assistiamo a seminari dal titolo “Genitori adottivi, affidatari, surrogati, biologici: le frontiere della nuova genitorialità Lgbt”, a rassegne dei film omosessuali e al fuori salone lesbico in occasione del salone del mobile. Il convegno, che mette in luce tutto questo, è una finestra su una classe politica che vuole portare queste idee e le teorie gender nelle scuole”.

Anche in Forza Italia ci sono pochi dubbi in proposito. Il capogruppo Claudio Pedrazzini annuncia il sì degli azzurri alla mozione leghista. E il consigliere (e coordinatore comunale) Giulio Gallera, che al convegno ha partecipato, spiega: «Siamo di fronte a un'azione pericolosa, perché subdola, spesso inserita dentro libri a fumetto o storie. Ma il rispetto si realizza riconoscendo le differenze non negandole. Parlo del rispetto di chi ha religione diversa, costume diverso e orientamenti diversi. Da liberale, fra i primi ho chiesto diritti di cittadinanza per tutti. Ma l'annullamento di valori e tradizioni per non creare turbamento è gravissimo.

Il rispetto c'è quando conosciamo le differenze».

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