Cronaca locale

Obiettivo 2021 Partita riaperta dopo dieci anni

di Alberto Giannoni

Milano è di nuovo «contendibile». La lettura spassionata del voto europeo, oggi suggerisce questo: la città è di nuovo a portata di mano per il centrodestra, per un centrodestra unito. Non è una novità di poco conto in vista del 2021. Da un decennio la sinistra vince entro i confini del Comune, dal lontano turno di ballottaggio delle Provinciali 2009, quando Filippo Penati superò per circa 1.700 voti Guido Podestà. In seguito, con l'unica eccezione delle Regionali 2010, il centrodestra - un tempo egemone - ha sempre dovuto inseguire, anche nel 2016, quando la sconfitta in rimonta di Stefano Parisi è parsa una mezza impresa. Ora qualcosa è cambiato e un ciclo potrebbe volgere al termine. La coalizione-Sala (Pd, Più Europa e Verdi) resta in lieve vantaggio sull'alleanza Lega-Fi-Fdi,, ma il «gap» si è di molto ridotto rispetto al livello massimo, toccato nel 2013 da Ambrosoli su Maroni. Oggi la Lega fa il pieno, anche se per Matteo Salvini Milano resta un cruccio, l'unico forse in una giornata trionfale. Forza Italia si conferma sopra la media nazionale, nonostante lo scotto elettorale di vicende extrapolitiche. E Fdi ottiene finalmente un risultato ragguardevole, sopra il 5% che fa giustamente esultare i suoi nuovi dirigenti comunali. E in 4 Municipi su nove il centrodestra è in vantaggio.

Attenzione però: il centrosinistra è vivo e vegeto. Il Pd, galvanizzato dalla candidatura di due «big» come Majorino e Pisapia, si conferma primo partito, «Più Europa» sfrutta bene il tradizionale voto d'opinione «laico» e - almeno qui - veleggia sopra il quorum, e i Verdi si risollevano al 3,3. A conti fatti, e a ben guardare, gli unici delusi sono i «grillini»: Milano proprio non vuole saperne dei 5 Stelle, che tornano «a una cifra», dato che assomiglia a un fisiologico voto «di protesta», avvicinandosi pericolosamente al 3,4% di Vito Crimi nel 2010.

I poli a Milano sono solo due, questa è la prima certezza.

La seconda è che la partita è aperta: la deciderà il profilo del candidato prescelto dal centrodestra e la sua capacità di parlare a tutte le realtà di questa città, suonando tutte le tonalità dello spartito, non solo la protesta ma anche il progetto costruttivo e positivo.

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