Cronaca locale

Occupare case private? Se in "disuso" si può fare

Per l'assessore Majorino è misura anti-degrado L'opposizione: offra gli spazi comunali dismessi

Occupare case private? Se in "disuso" si può fare

L'assessore al Welfare la buttà lì, e scatena un putiferio. «In questi giorni - ha scritto su Facebook - sto incontrando alcune realtà legate ai percorsi di occupazione e autogestione degli spazi. Discutiamo di questioni legate a dare un tetto a chi è senza casa. E a come affrontare il problema di tanti che non ce la fanno». Mi pare, continua l'assessore Pd della giunta Sala, «che in diverse di quelle esperienze ci sia una volontà assolutamente positiva per la città. Sono contrario alle occupazioni delle case popolari, anche quando estranee al racket, poichè in quel modo si toglie l'appartamento a chi aspetta in graduatoria. E al contempo non posso non vedere che nelle nostre aree metropolitane alcune esperienze si stanno radicando in luoghi privati in disuso. Lì, ci piaccia o meno, svolgono una funzione anti-degrado. Credo sia bene iniziare a parlarne apertamente». E se ne è parlato nei giorni scorsi nello stabile (in questo caso comunale) di via Oglio, zona Corvetto, occupato nel giugno del 2015 e trasformato nel «Residence sociale Aldo Dice 26x1». Cento appartamenti che dovevano diventare uno studentato, poi il progetto si è arenato e il palazzo è rimasto vuoto per 8 anni. Allo slogan di «nessuna casa senza persone e nessuna persona senza casa» le associazioni Clochard alla riscossa e Comitato diritto alla casa, con l'appoggio dell'Unione Inquilini, avevano già occupato per due anni un edificio dell'ex Alitalia di Sesto San Giovanni, dopo lo sgombero su Milano, con il silenzio-assenso della giunta, se ora Majorino sponsorizza esempi fotocopia anche in stabili privati. Si scalda i la consigliera di Forza Italia Silvia Sardone: «Proprio non ce la fa Majorino a discostarsi dalla sua mentalità PolPottiana che gli fa vedere la proprietà privata come il fumo negli occhi. Occupare è sempre e comunque un reato e non vi è nulla di positivo nell'imporre con la prepotenza la propria presenza all'interno di immobili altrui, qualunque sia lo scopo. La smetta di assumere questo atteggiamento da capopopolo, un po' Che Guevara, e si concentri su come rendere disponibili a chi vuole farne un uso sociale tutti gli spazi che il Comune lascia in stato di abbandono, e con urgenza perché in città le occupazioni si moltiplicano». E «visto che c'è, lavori anche per far rientrare nelle disponibilità della comunità gli immobili comunali occupati a nostre spese con il beneplacito della giunta, ad esempio dove ha sede Macao». Anche il capogruppo Fdi in Regione, Riccardo De Corato, tuona: «Le lancette del tempo sono tornate indietro di 50 anni. Majorino torna ai tempi di Mario Capanna e dei primordi delle occupazioni politiche. Anziché occupare case private, intimi ai proprietari di aree private dismesse la messa in sicurezza di quegli stabili, che da tempo sono il ricettacolo di spacciatori e sbandati».

Majorino definisce «schiocchine» le reazioni del centrodestra, ma si affretta a specificare che sul privato «la questione non è invitare o meno all'esproprio proletario, semmai lavorare perchè enormi edifici vuoti possano essere affidati temporaneamente a usi sociali».

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