Cronaca locale

«Pene più severe per chi uccide guidando l'auto»

Non é solo soddisfatta ma anche «commossa» Elisabetta Cipollone dell'annuncio dato ieri dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri sull'introduzione a breve del reato di omicidio stradale. Lei, madre di Andrea De Nando, un ragazzo di quindici anni ucciso nel 2011 mentre attraversava la strada sulle strisce a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, da tempo si batte per i diritti delle vittime e nei giorni scorsi aveva indirizzato proprio al ministro una lettera aperta.
«Sono anni che ci stiamo battendo - ha osservato Cipollone, che é fra i fondatori dell'associazione Italia Vera - e spero che questo rappresenti un'inversione di tendenza alla superficialitá e che finalmente questa tipologia di reato possa avere il giusto spazio all'interno del codice penale che, non prevedendolo, continua silente la sua complicitá con persone che, senza alcun senso della vita, minano ogni giorno la vita altrui».

«L'introduzione del reato specifico, che resti o meno nel colposo - ha aggiunto la presidente dell'associazione Barbara Benedettelli -, é fondamentale per dare una propria fisionomia a un reato che fa oltre 10 vittime al giorno».

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