Cronaca locale

Pisapia ai suoi: «Non andate a caccia di posti»

Il sindaco: «Mezza giunta con mr Expo? Spero scelgano per i programmi»

Fino al 12 gennaio non si schiererà apertamente per un candidato alle primarie (o piuttosto una candidata, la sua vice Francesca Balzani). «Ho sempre detto che non credo che firmerò per qualcuno - ha confermato Giuliano Pisapia a proposito della raccolta firme -. Non credo, deciderò». Ma la scelta se rimanere arbitro o fare campagna per il voto del 7 febbraio dipenderà dall'atteggiamento dei supporter di Sala, dirigenti e ministri del Pd (per non dire il premier Renzi). «Farò le mie scelte - ha puntualizzato ieri all'ultimo brindisi di Natale con la stampa a Palazzo Marino -, vedrò se saranno primarie davvero aperte e nessuno spingerà da una parte e dall'altra». Un brindisi amaro, visto che Pisapia fa il bilancio dei 5 anni e sostiene di lasciare al suo successore «una città che ha fatto passi avanti, più sobria ma anche più ricca, più libera, internazionale, con maggiori diritti», ma deve fare i conti con mezza giunta che sembra rinnegare il suo «modello arancione». Invece di sostenere la Balzani o l'assessore Pierfrancesco Majorino, 7 assessori sono pronti a schierarsi con il manager Expo Giuseppe Sala che ha chiarito fin dall'inizio: «Io non sono Pisapia». Al momento, ha premesso in modo furbetto il sindaco, «mi sembra che ci siano 4 candidati, Caputo, Iannetta, Majorino, Balzani. Sono ottimi e vedremo se ci sarà un quinto nome». Il fatto che i suoi assessori sostengano mister Expo «non mi dice assolutamente niente - replica -. Io ho detto fin dal primo giorno che se devono essere primarie aperte ognuno è libero di fare le proprie scelte sulla base dei progetti». Ma «l'importante è che ognuno faccia le scelte sulla base del proetti e non sulla base di chi può dare più disponibilità ad accoglierlo nella propria squadra». Non prevalga la caccia alla poltrona insomma. É convinto che «le primarie non porteranno divisioni come è accaduto in passato, ma la continuità di un percorso». E confida che anche Sala voglia partire dal lavoro fatto, «più volte ha dato atto del lavoro positivo di questa amministrazione. E questo per me basta». Nel suo bilancio Pisapia torna alla carica sui temi che gli sono cari e si rivolge al Parlamento per dire che «siamo ancora indietro su temi come testamento biologico e unioni civili, anche se qui abbiamo creato il registro gay». Del suo futuro deciderà tra 6 mesi, «devo ancora finire il mandato, ma intendo continuare a occuparmi di Milano anche senza ruoli istituzionali». Botta e riposta con Corrado Passera, candidato sindaco con una lista civica, sulle critiche al Bilancio 2016 del Comune. «Passera dovrebbe imparare a fare i conti, lui che ha fatto il ministro e non ha lasciato grandi ricordi» afferma Pisapia. La replica: «Purtroppo io, come i milanesi, i conti li so fare.

Confermo quanto detto sull'aumento delle tasse e lo sfido a un faccia a faccia».ChiCa

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