Cronaca locale

Primarie Pd, sfidanti a caccia di voti e supporter

Nuovo «duello» tra Balzani (con Orlando) e De Cesaris (per Renzi). Penati sta con Emiliano

Chiara Campo

Dei tre candidati alle primarie, a Milano è quasi l'«alieno». Michele Emiliano inizia arriva oggi in città e apre la caccia ai voti per le primarie in un terreno che gli è poco familiare (in consiglio comunale lo appoggiano solo Carmine Pacente, che sarà anche il coordinatore del suo comitato, e Simonetta D'Amico, contro i sette a favore del segretario uscente Matteo Renzi e addirittura dieci per il ministro Andrea Orlando). Ma cala subito un asso. Al suo fianco alla prima iniziativa pubblica organizzata a Palazzo Radetzky di via Cusani, nel cuore di Brera, ci sarà l'ex presidente Pd della Provincia di Milano Filippo Penati. Continua a non schierarsi - e ad agitare i renziani - Beppe Sala che ieri ha archiviato con scarso entusiasmo la tre giorni al Lingotto dell'ex premier. Se Renzi l'ha definita «un'esperienza entusiasmante, lì è tornata la politica», il sindaco premette che «tutti sanno che Maurizio Martina è una persona che io stimo ed èun amico», cita solo il ministro che è in ticket con Renzi, «ma in termini di contenuti credo che debbano ancora venire fuori. Una proposta con cui la sinistra presume di poter vincere ancora non c'è, però c'è ancora tempo». Quanto alle primarie, Sala ha ribadito che «il problema non è chi voto, sposterei l'attenzione sui contenuti. Da elettore di sinistra sono attento a capire le proposte di tutti, il problema non è vincere le primarie ma vincere poi le elezioni ed essere in condizione, cosa non facile, di creare un governo, posto che da quanto capiamo centrosinistra, centrodestra e cinque stelle rischiano di polarizzare in maniera quasi simile le preferenze degli elettori». Sala ha più volte sostenuto che andrebbe distinta la figura del segretario del Pd da qualla del candidato premier. I suoi ex sfidanti alle primarie per il Comune nel 2016, l'assessore Pd al Welfare Pierfrancesco Majorino e l'ex vicesindaco Francesca Balzani, allora si sfidarono senza esclusione di colpi (anche bassi) ma ora si trovano in sintonia nel sostenere Andrea Orlando alla guida del Pd e immaginare persino Giuliano Pisapia premier. Su Affaritaliani.it la Balzani prevede che Sala «alla fine non si esprimerà, ha un ruolo istituzionale importante». É quanto iniziano a temere i renziani, anche se si attaccano alla possibilità che esprima il voto per interposta persona, ossia schierandosi almeno per Martina. Non vogliono dare retta alle voci che sono circolate in questi giorni, di un tifo a sorpresa per Orlando. Il ministro radunerà i supporter milanesi sabato alla Fondazione Feltrinelli. E si riapre un duello tra Balzani e Ada Lucia De Cesaris, seconda vice di Pisapia che alle primarie supportò Sala e si scontrò con sindaco e nuovo braccio destro.

La De Cesaris coordina a Milano a mozione Renzi.

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