Cronaca locale

Regione, centrodestra diviso «No a quel testo sull'Europa»

Lega sul piede di guerra: «Modifiche o non votiamo» La risoluzione potrebbe passare col via libera del Pd

Alberto Giannoni

Acque agitate sull'Europa (anche) in Consiglio regionale. Questione ideale, è vero, ma con concretissime ripercussioni: l'euro intanto, ma anche l'immigrazione, gli accordi commerciali (dazi o no), la libera circolazione delle persone dentro i confini del continente.

Domani, come di consueto, il Consiglio prenderà in esame le politiche europee discutendo un documento destinato al governo e contenente le richieste da indirizzare alle istituzioni dell'Unione. Il testo della risoluzione è stata licenziata dalla prima commissione, con relatore Alessandro Colucci, coordinatore regionale di «Lombardia popolare» (Ncd). Alla votazione in commissione la Lega non ha partecipato e minaccia di fare altrettanto in aula, se il testo non sarà pesantemente rivisto. Per farlo ha presentato dodici emendamenti, tutti sostanziali: «Intendiamo dare un segnale in controtendenza - spiega il capogruppo Massimiliano Romeo - non siamo contro l'Europa ma contro questa Europa».

Uno degli emendamenti vuole tutelare prodotti e aziende locali e chiede dazi sopratutto nei confronti del mercato cinese e asiatico: «Siamo invasi da prodotti di Paesi che mettono i dazi - spiega Romeo - quindi condannati a subire concorrenza sleale». Altra proposta di modifica sostanziale è sull'immigrazione: «Per contenerla serve un blocco navale - dice Romeo - siamo il Paese più a rischio e dobbiamo posizionare al di là del Mediterraneo i campi profughi». Emendamento anche sul tema euro: «Occorre cominciare a pensare a un «exit strategy». Altre proposte: la revoca dei finanziamenti alla Turchia, la cancellazione delle sanzioni alla Russia e la valorizzazione delle radici cristiane dell'Europa (il meno divisivo forse). «Queste sono le nostre condizioni - avverte Romeo - o si prendono in toto o si rifiutano. In questo caso non parteciperemo, anche se non penso che ci saranno problemi politici, il tema infatti non è parte del programma di giunta».

I centristi sono lontanissimi. «Noi - dice Colucci - siamo molto critici con l'Europa ma altrettanto convinti che ci siano le condizioni per migliorarla. È necessario cambiare totalmente sull'immigrazione e anche l'euro è una forza se l'Europa si impegna su lavoro e fisco, se ha una politica economica, se non risponde solo ai burocrati. Noi però vogliamo dare soluzioni. Quando certificheremo che non ci sono, ne prenderemo atto, ma fino a quel momento lavoriamo perché l'Europa funzioni. Ora non tutti la pensano nello stesso modo ma è un grave errore procedere per slogan solo per qualche percentuale di voto in più. L'accordo è difficile, più probabile un'approvazione col via libera del Pd. Colucci si aspetta una «convergenza trasversale».

Senza ripercussioni: «Dispiace ma comunque il tema non è programmatico».

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