Cronaca locale

La ruspa (giocattolo) della Lega sui fondi ai rom

REGIONE Finisce l'obbligo di sostenere gli insediamenti. Abrogata la legge del 1989 che tutelava le minoranze etniche nomadi

Il modellino di una ruspa rossa è stato portato ieri dalla Lega nell'aula del consiglio regionale per «festeggiare» l'abrogazione della legge del 1989 sulle «azioni regionali per la tutela delle popolazioni appartenenti alle etnie tradizionalmente nomadi e seminomadi» e quella del 2000 sugli «interventi per la promozione dell'integrazione europea». L'impegno della Regione a sostenere economicamente campi nomadi e seminomadi e l'integrazione cancellato con l'inserimento nel progetto di legge sulla Semplificazione, un provvedimento omnibus votato per sfoltire le tante norme accumulatesi negli anni su temi diversi e di cui è stata relatrice Elisabetta Fatuzzo (Partito Pensionati).

Ieri l'abrogazione del testo che ad esempio istituiva la Consulta delle popolazioni nomadi presso l'assessorato al Welfare e un Comitato tecnico con lo scopo di «promuovere indagini e di progettare misure» che dessero sostanza ai principi espressi dalla legge stessa. Un emendamento abrogativo firmato dal capogruppo della Lega Massimiliano Romeo secondo il quale «quella legge non veniva rifinanziata da anni e comunque noi siamo dell'idea che le risorse debbano andare alla nostra gente, anche perché i rom non s'integreranno mai», aveva spiegato in commissione. Ieri ad intervenire in aula è stato il suo vice Fabio Rolfi che si è detto «molto soddisfatto, in Lombardia non vogliamo più spendere né soldi né tempo per l'assistenzialismo a chi non se lo merita». Aggiungendo che «con questo provvedimento abbiamo cancellato definitivamente una legge assistenzialista e discriminatoria verso i lombardi, servita solo a foraggiare il mangia-mangia di certe cooperative interessate e ha avuto come fine quello di trasformare i campi nomadi in insediamenti stanziali, causando grandi problemi».

Polemici i Fratelli d'Italia che con Riccardo De Corato lamentano il fatto che l'abrogazione della legge lasci «un vuoto legislativo molto pericoloso: pensiamo ai piani regolatori delle città e soprattutto ai sindaci che si ritroveranno abbandonati a se stessi e senza più strumenti per controllare questi gruppi di persone». Annunciando l'intenzione di ripresentare «la nostra proposta di legge del 2013 che prevedeva che i nomadi si fermassero nei campi per un massimo di tre mesi, durante i quali dovevano pagarsi luce e gas. Al termine del tempo stabilito dovevano spostarsi, a meno che non avessero iscritto a scuola dei minori, la cui frequenza veniva costantemente controllata. Così come un controllo costante era richiesto alla Asl per le condizioni igienico sanitarie dei campi. Inoltre venivano totalmente vietate le autocostruzioni». Per il consigliere del Pd Fabio Pizzul «questa è la Regione guidata dalla Lega che non perde occasione per fare propaganda sui soliti temi, ovvero contro i nomadi e contro l'Europa».

Altro intervento della nuova legge riguarda la tassa automobilistica, per la quale vengono introdotte agevolazioni per «pagamenti cumulativi» per compagnie assicurative, associazioni di categoria ed enti che possano fare da collettore per un consistente numero di utenti.

Diventano solo due, invece, le licenze di pesca: quella per pescatori professionisti e quella per dilettanti che include anche i permessi per stranieri e per turisti.

Commenti