Cronaca locale

Sala punta sul turismo gay: un sito su locali e quartieri

Sul portale del Comune ci sarà un canale dedicato. Fi: niente ghetti. E sul Pride scontro Fontana-sindaco

Sala punta sul turismo gay: un sito su locali e quartieri

La giunta Sala guarda «con grande invidia» a Torino e alla Regione Piemonte che hanno «una bellissima brochure sull'offerta gay friendly» e da anni attuano strategie mirate a diventare tra le prime meta europea del turismo gay. Ma Milano è già corsia di sorpasso, ha perso Ema ma ha conquistato la sede della 37esima convention di Lglta, l'associazione internazionale del turismo gay e lesbian nel 2020 e si prepara a lanciare sul sito del Comune un portale ad hoc su quartieri, locali, ristoranti arcobaleno. Lo ha anticipato ieri in Commissione l'assessore al Turismo Roberta Guaineri, sostenendo che «l'offerta dedicata ai turisti gay in città è già molto ampia ma la nostra comunicazione è ancora carente, non abbiamo un canale specifico ma intendiamo crearlo». Annuncio che ieri in Commissione a Palazzo Marino ha fatto insorgere il consigliere di Forza Italia Luigi Amicone contro l'assessore: «Quanto più il mondo diviso in ghetti tanto piu peggiora, a nessuno viene in mente di fare il club del turismo vegetariano o un sito sul turismo etero, Queste iniziative favoriscono solo la formazione di un campo di concentramento culturale».

Lo scontro sui diritti omo ha acceso anche ieri il dibattito politico. Il governatore Attilio Fontana ha dichiarato due giorni fa che non concederà il patrocinio al gay Pride in programma il prossimo 30 giugno a Milano perchè si tratta di «una manifestazione divisiva» mentre accenderà come fece il suo predecessore Roberto Maroni la scritta «Family Day» sul Pirellone. «É la sua idea - ribatte il sindaco Beppe Sala - secondo me sbaglia a negare una realtà che va analizzata, bisogna confrontarsi ma anche prendere atto che la società è diventata cosi. Chi ha delle responsabilità istituzionali non può che dare risposte a tutti, noi intendiamo fare passi avanti e mai indietro sui diritti civili». Posizione ribadita dall'assessore Pd al Welfare Pierfrancesco Majorino: «La Regione Lombardia nega il proprio patrocinio al Pride? Noi, ancora una volta e con orgoglio, faremo il contrario. Anzi, presenteremo ulteriori novità sulla strada dei diritti». In linea l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran: «La Regione non sosterrà il Pride, noi la pensiamo proprio al contrario. Milano è città di diritti». Fontana «esca dal giurassico» è la battuta del 5 Stelle Simone Sollazzo.

«Bene ha fatto Fontana», sostiene invece il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi, «a negare il patrocinio della Regione al Pride e a confermare che il Pirellone verrà di nuovo illuminato con la scritta Family day. Bene difendere la famiglia tradizionale con il papà e la mamma, bene tutelare i bambini, bene il no a una carnevalata che non necessita dì patrocinio pubblico e peraltro dispone già di quello del Comune di Milano». Scrive su Facebook «bravissima Regione» anche il capogruppo leghista in Comune Alessandro Morelli, aggiungendo che la sfilata «è organizzata dall'Arcigay, che si pone l'obiettivo dell'adozione dei bimbi da parte di coppie omosessuali.

La sinistra ha cancellato i diritti sociali, e ora vuole cancellare perfino il diritto dei bimbi ad avere un padre e una madre».

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