Cronaca locale

San Babila, addio «ecomostro» entro il 13 gennaio

Il negozio di souvenir col logo del Comune sarà aperto fino alla Befana per smaltire la merce

É (o almeno dovrebbe essere stando alle carte) l'ultimo rinvio. Addio al «cubo» nero in piazza San Babila (nella foto), il negozio di souvenir con il logo di Milano che negli anni è stato spesso battezzato come l'«ecomostro». L'estetica dell'official store ha fatto discutere la città fin dalla sua apertura, nel 2013, architetti e residenti si sono schierati pro e contro (più contro, a dire il vero). Sull'utilità di mantenerlo invece ha cominciato a ragionarci già a inizio anno la giunta Sala, arrivando presto alla conclusione che una formula di merchandising così allargata - si va dalle tradizionali penne e magliette a felpe, bicchieri, peluche, caschi o panettone avvolto nella carta con lo scudocrociato bianco e rosso - non funziona, non rende. Il Comune non è mai andato in perdita perchè nel corso degli anni, fin dal 2008 quando nacquero i souvenir brandizzati, il sistema è stato gestito con la licenza d'uso per lo sfruttamento del marchio affidata con gara pubblica, casomai Palazzo Marino non è diventato ricco con le royalties incassate dalle vendite. «C'è un'offerta eccessivamente variegata di prodotti, così si vende pochissimo, meglio concentrarsi su pochi oggetti, penso al panettone o al casco» aveva fatto presente già mesi fa l'assessore al Turismo Roberta Guaineri. La società che aveva vinto l'appalto per gestire la vendita dei prodotti era fallita a fine 2016, erano subentrati da allora due sub licenziatari. Già a fine 2017 l'amministrazione ha deciso di subentrare nella gestione riducendo di sei mesi il periodo contrattuale della sub licenza (la scadenza era prevista per il 30 giugno). Il contratto prevedeva che le scorte a magazzino potessero essere vendute per i 180 giorni successivi, quindi fino allo scorso 30 giugno. Nel corso dell'estate la giunta ha scritto in delibera una prima data di chiusura dello store in San Babila: 30 settembre 2018, oltre i tempi necessari allo smontaggio della struttura. Negli incontri successivi il sub licenziatario ha chiesto un ulteriore proroga per smaltire la giacenza del magazzino, approfittando anche del periodo natalizio, e ha fatto presente le difficoltà per lo smontaggio dovute al cantiere della M4 in San Babila. Conclusione: l'ultima determina dirigenziale parla chiaro. Per assicurare «la migliore conclusione della collaborazione» il negozio resterà aperta fino alla Befana, poi dovrà essere rimosso «entro e non oltre il 13 gennaio, non sarà concessa nessun'altra proroga o deroga». Il Comune si riserva la possibilità di riutilizzare il manufatto per «ragioni di interesse pubblico».

ChiCa

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