Cronaca locale

A San Siro spuntano scritte pro-Br

Nuovi imbrattamenti inneggianti alla Lioce. La Lega: "Cancellare e condannare"

A San Siro spuntano scritte pro-Br

Nuove scritte pro Br. Non ci saranno cori di indignazione, che si mettono in moto solo in presenza del pericolo nero, eppure nuove scritte inneggianti alle Br sono comparse a San Siro, quartiere caldissimo per tanti, diversi motivi.

Queste sono scritte di color rosso, con tanto di falce e martello. Scritte inneggianti alla liberazione di Nadia Desdemona Lioce, che sconta il carcere a vita dopo le condanne riportate per gli omicidi dei professori riformisti Marco Biagi e Massimo D'Antona e del sovrintendente dei polizia Emanuele Petri. Le scritte sono state notate durante un sopralluogo in via Tracia dal capogruppo della Lega nel Municipio 7, Francesco Giani. Due scritte, una contro il 41 bis e una pro Lioce. «Queste sono vie in cui la presenza dello Stato non è coso forte - spiega Giani - e ci sono parecchi balordi che girano, è una sconfitta per tutti, anche per il Comune, che fa finta di non vedere».

Il quartiere è il famoso «quadrilatero» delle case popolari di San Siro, e la presenza dei centri sociali in questa zona è degna di nota, secondo Giani. «Sono sempre stati attivi - spiega - ma ultimamente si stanno facendo particolarmente sentire, anche con feste abusive. E poi sono stati trovati volantini sul da farsi in caso di sgombero». Anche a San Siro, in effetti, nei giorni scorsi sono apparsi manifesti con le istruzioni su cosa fare in caso di sgomberi degli alloggi occupati abusivamente («gettare liquidi» dai balconi, in ultimo «gettare solidi», mobili o quant'altro). Un'agitazione che potrebbe essere legata anche alla visita dell'assessore regionale Stefano Bolognini, pochi giorni fa in via Mar Ionio, e con un certo attivismo negli sgomberi. Quanto alle scritte, Giani chiede «sicuramente che siano tolte immediatamente, che il Comune le condanni, e che ci sia un presidio di forze dell'ordine. Un presidio fisso, questo quartiere ne ha un grande bisogno».

Scritte simili erano apparse, due mesi fa, anche a Sesto San Giovanni e a Villapizzone. E scritte inquietanti sono state cancellate ieri in via Ripamonti, fra Milano e Opera. «Fuoco alle galere» c'era scritto in un gabbiotto Mm. Scritta che - come ha detto il Sap - «riporta a un triste passato che deve essere cancellato». E cancellato è stato, con un'iniziativa del Sap con la Zona 5, che era presente con il presidente della commissione Arredo Urbano Alessandro Giacomazzi, oltre che con il presidente Alessandro Bramati, e il presidente del Consiglio municipale Giuseppe Maiocchi.

«La rimozione di una scritta, nello specifico "fuoco alle galere", è una semplice azione dall'alto valore simbolico nel rispetto del decoro urbano e per rispetto delle forze dell'ordine, ha detto proprio Giacomazzi, ringraziando il Sap, il Sindacato autonomo di Polizia che ha collaborato all'iniziativa, «tutta a costo zero».

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