Cronaca locale

La sentenza affissa alla moschea

I residenti chiedono il rispetto dell'ordinanza comunale

La sentenza affissa alla moschea

L'ultimatum del Comune è scaduto eppure niente - apparentemente - sembra muoversi nella moschea di via Faà di Bruno. Ecco perché i residenti ieri hanno protestato, nella forma più civile che si possa immaginare: appendendo a una bacheca la sentenza del Tar sull magazzino adibito a moschea (abusiva quindi) in Zona 4.

La sentenza in questione è arrivata il 15 giugno e stabilisce che non debba essere sospeso l'ordine del Comune che ha imposto il ripristino della destinazione d'uso corretta del magazzino in cui oggi si prega. I funzionari di Palazzo Marino, a fine marzo, avevano indirizzato ai responsabili dell'associazione islamica un ordine di rimessa in pristino, assegnando loro un termine di 90 giorni per eseguirlo e avvertendo che - decorso infruttuosamente il termine - il bene immobile sarebbe stato acquistato di diritto gratuitamente dal Comune. Ora i residenti chiedono che, in un senso o nell'altro, si dia corso all'ordine avvalorato dai giudici amministrativi.

E il presidente di Zona 4, Paolo Bassi, si schiera dalla loro parte: «Come Municipio - dice - siamo da sempre impegnati nella stessa direzione in maniera concreta, avendo sollevato per primi la questione su questo illecito. Andiamo avanti con la gente del Calvairate fino a quando non arriveranno i sigilli, come prevede un'ordinanza del Comune confermata anche da un pronunciamento del Tar della Lombardia». Dalla parte dei residenti si schierano anche il presidente di commissione Sicurezza di Zona 4, Francesco Rocca, e l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato: «Entro il 22 giugno - ricorda De Corato - il sottoscala adibito a moschea doveva essere smantellato». «Oggi, a distanza di quasi una settimana dalla scadenza del termine imposto, i residenti, esasperati, hanno protestato». «Ancora una volta - attacca - il Comune non è pervenuto.

Ma cosa aspetta ad intervenire? Non è sufficiente che prima proprio gli uffici tecnici comunali, per ben due volte, e poi anche il Tar, abbiano riconosciuto che la moschea è abusiva e deve essere smantellata? Perché si continua a lasciare i milanesi soli di fronte a queste situazioni?».

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