Cronaca locale

Sinistra, Cgil e pure Boeri spine nel fianco di Pisapia

I sindacati pronti a scioperare, Rizzo si tappa il naso sul caso Galleria E l'ex assessore lo prende di mira sul circolo on line del Pd-Città Mondo

Sinistra, Cgil e pure Boeri spine nel fianco di Pisapia

Costretto a guardarsi le spalle da sindacati, sinistra radicale in aula e persino dall'ex assessore Stefano Boeri, con cui sperava che bastasse il licenziamento in tronco dalla giunta un anno e mezzo fa a tagliare i ponti. Ha fatto male i conti Giuliano Pisapia. Su tutti i fronti. Il sindaco ha (quasi) più spine nel fianco tra i «compagni» che nel centrodestra.

Partendo dai sindacati. Dopo due giorni di assemblee ieri Nadia Cazzaniga della Cgil ha confermato la linea: «Andremo dal prefetto e attiveremo le procedure per il tavolo di conciliazione». Ultimo passo, obbligatorio, prima di convocare uno sciopero generale di tutti i dipendenti comunali, con gli annessi disagi in asili, sportelli pubblici, controlli dei vigili. Ma i rapporti tra le parti sono tesissimi dopo le dichiarazioni anti-sindacato di Pisapia in diretta tv poche settimane fa. E ieri nulla ha fatto il sindaco per placare le tensioni. Le sigle avevano chiesto durante il presidio di fronte a Palazzo Marino due giorni fa un faccia a faccia, rifiutando di sedersi al tavolo solo con l'assessore al Personale Chiara Bisconti e il dg Giuseppe Tomarchio. Atteggiamento che avrebbe indisposto ulteriormente Pisapia. Ieri era in ufficio, ha incontrato il nuovo console generale di Spagna Antonio Cosano, ha partecipato ad altri appuntamenti ma non ha trovato il tempo, ma soprattutto la voglia, di convocare Cgil, Cisl e Uil. Che confermano più di prima lo stato di agitazione contro «assunzioni clientelari ed esternalizzazioni.

Nell'aula del consiglio comunale invece ieri è tornata all'ordine del giorno la richiesta del centrodestra di insediare una Commissione d'inchiesta sui subentri in Galleria. Si partiva dal caso Versace ma la questione si è estesa ad esempio alla boutique di Prada e Armani, al ristorante Papà Francesco. La Corte dei conti ha aperto un fascicolo sulla gestione del Salotto, il Tar ha già bocciato la delibera votata dalla giunta Pisapia per regolare i subentri e martedì prossimo è fissata l'udienza in Consiglio di Stato sul ricorso. E sul tema la sinistra radicale - il presidente Basilio Rizzo in primis - ha una posizione critica nei confronti della giunta, idem il socialista Roberto Biscardini, l'ex Idv Raffaele Grassi. Ieri in aula, tutti gli imbarazzi sono venuti a galla. Il sindaco aveva richiamato di recente i «ribelli». Rizzo per non smarcarsi dalla giunta tenta una via mediana: un ordine del giorno per chiedere la convocazione di una serie di sedute sul tema Galleria in Commissione Demanio, invece della Commissione d'inchiesta, sul cui voto è costretto ad astenersi (lo fa anche la Lega). Ma l'odg è una presa in giro e il capogruppo di Fi Pietro Tatarella invita i suoi a lasciare l'aula durante il voto (passa con 23 sì).

Anima e fondatore del circolo on line Pd-Città Mondo è invece Stefano Boeri, che dal web continua a sparare fuoco amico sul Comune.

Il circolo lancia, ad esempio, una petizione al sindaco per eliminare l'Expo Gate da largo Cairoli proprio nei giorni in cui la giunta sponsorizza i progetti per la nuova piazza Castello pedonale, definisce i «tavoli del mistero» gli incontri annunciati per assegnare spazi ai centri sociali.

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