Cronaca locale

Gli ultrà bloccano tutto Ed è solo l'antipasto del caos-scioperi di oggi

Ubriachi, rumorosi e rissosi, i tifosi francesi all'assalto della città E inizia un giorno ancor più complicato per i servizi e i trasporti

Gli ultrà bloccano tutto Ed è solo l'antipasto  del caos-scioperi di oggi

Quattrocento tifosi che scendono alla fermata Duomo della linea 1 (la rossa) del metrò per raggiungere lo stadio di San Siro, creano due principali necessità di ordine pubblico: farli defluire il più velocemente possibile verso piazzale Lotto e non intralciare il normale andamento del ritmo dei treni del metrò. Ieri, pur «dedicando» tre treni solo a loro, le forze dell'ordine sono riuscite a malapena ad arginare gli eccessi degli ultrà del Saint Étienne, a Milano per la sfida serale in Europa League della loro squadra contro l'Inter. Ubriachi, chiassosi oltre ogni limite, pronti alla rissa, amanti dei cori da osteria e dei fumogeni, i supporter biancoverdi hanno preso d'assalto la città, la mattina e il pomeriggio. E tenerli a bada non è stato un gioco da ragazzi, soprattutto quando in Duomo si sono scagliati contro le vetrine, prendendosi a scazzottate tra di loro sul sagrato e lanciando un petardo contro un ragazzo egiziano 30enne, medicato e poi dimesso alla clinica De Marchi. Ma non è tutto: intorno alle 18, cioè una volta che, esortati da uno dei capi ultrà, hanno raggiunto le banchine del metrò - quando cioè la polizia e i vigili pensavano ormai che la loro esuberanza stesse per chetarsi ( anche perché non avrebbero più bloccato il traffico stradale com'era accaduto nelle ore precedenti) - i tifosi francesi si sono messi in mezzo alle porte automatiche, impedendo ai treni di partire e facendo scoppiare i petardi anche a bordo dei convogli. La gente comune, così, è dovuta letteralmente scappare fuori dalla stazione e la linea rossa si è bloccata per una decina di minuti «perché non si poteva certamente far ripartire il treno con le porte aperte» come spiega Atm. Così molti pendolari si sono messi in fila davanti alle fermate dei taxi per tentare di tornare a casa a un'ora decente, mentre i tifosi francesi continuavano il loro delirio sul metrò, lanciando oggetti contundenti da un finestrino che avevano rotto e colpendo così persino un italiano di 56 anni fermo sulla banchina di Cadorna. Medicato all'ospedale San Giuseppe per una lieve ferita a un labbro, l'uomo è poi stato dimesso.

Insomma: ieri il vento, i tifosi, il traffico in tilt hanno offerto «un assaggio» di una giornata di caos, fotocopia di quella odierna. Stamane infatti, in occasione dello sciopero nazionale dei trasporti, si fermeranno mezzi pubblici, treni suburbani, regionali e a lunga percorrenza. Nel dettaglio, in città lo stop dei mezzi pubblici è previsto dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio; i treni di Trenord potranno subire ritardi, variazioni di percorso o cancellazioni dalle 9 alle 17. Area C sarà sospesa. Resta attivo, invece, il divieto di circolazione per i veicoli con lunghezza superiore a 7 metri.

A rischio anche le scuole a scuola: i sindacati autonomi Orsa, Unicobas e Usb hanno proclamato uno sciopero di tutto il personale docente e Ata nelle scuole di ogni ordine e grado. In alcuni istituti, proprio per lo stop del personale, sono già stati annunciati pranzi e merende «fredde», tra cui gli omogeneizzati.

E le famiglie dei piccoli sono già sul piede di guerra.

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