Mondiale di pallavolo: Forum tutto esaurito per l'esordio azzurro

Il mondo del volley passa da Milano e all’ombra della Madonnina mette in scena il Mondiale che non si vedeva nel nostro Paese dal 1978. Si svolgerà infatti al Piccolo Teatro Strehler e non più all’aperto al Castello Sforzesco (oggi è prevista pioggia), con inizio alle 20,15, la cerimonia di inaugurazione della manifestazione iridata, un grande spettacolo di luci e colori che, grazie alle riprese televisive della Rai, raggiungerà in diretta tutta l’Italia e le altre 23 nazioni partecipanti, contribuendo anche alla scoperta delle meraviglie artistiche delle città ospitanti (oltre a Milano, Verona, Modena, Reggio Calabria, Torino, Trieste, Firenze, Catania, Ancona e Roma per le finali).
E proprio il volo, per uno sport che vive le sue azioni più entusiasmanti in aria, sarà il tema conduttore della serata, grazie alla rondine "Volley" mascotte dei mondiali. Sul palco il giornalista Rai Jacopo Volpi e una madrina d’eccezione come Fiona May, con il taglio del nastro riservato al presidente del volley mondiale Jizhong Wei che darà il benvenuto alle nazioni partecipanti insieme al presidente del nostro volley Carlo Magri e a Carlo Salvatori presidente del Comitato organizzatore. Ospiti d’eccezione anche i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Rocco Crimi, il presidente del Coni Gianni Petrucci e il Sindaco di Milano Letizia Moratti, mentre mancherà il presidente della regione Roberto Formigoni. Il tutto allietato dalle voci di Fiorella Mannoia con le sue canzoni e dalle poesie lette da Giancarlo Giannini.
Terminata la festa, il palcoscenico si trasferisce al Forum di Assago dove, sotto la regia di Adriano Pucci Mossoti, la nazionale di Andrea Anastasi debutterà domani alle 21 contro il Giappone per poi ripetersi nei due successivi giorni, sempre alle 21, contro Egitto e Iran.
Negli stessi giorni alle 17 le partite Egitto-Iran, Giappone-Iran e Giappone-Egitto. Un girone facile quello degli azzurri che hanno però già scatenato la febbre dei biglietti con il Forum già esaurito per le tre partite e i bagarini pronti ad entrare in azione. Perché il boccone è ghiotto e a fare da sprone per il titolo c’è il precedente storico suggestivo del 1978, quando quasi nessuno degli attuali azzurri era ancora nato, con un’Italia guidata da Carmine Pittera che allora figurava intorno al 10°-15° posto nel ranking internazionale, allora dominato dalle nazioni dell’est europeo, e che fu capace di arrivare in finale battuta solo dall’allora invincibile Unione Sovietica al termine di un match che richiamò al PalaEur di Roma la cifra record di 18mila spettatori.