Mondo

Indagine sulla fondazione Clinton: presunta corruzione

La Clinton di nuovo sotto la lente dei federali. I media americani hanno dato notizia di una nuova inchiesta riguardante la fondazione dei coniugi dem

Indagine sulla fondazione Clinton: presunta corruzione

La fondazione Clinton è finita nuovamente sotto la lente d'ingrandimento dell'Fbi e dei federali, che stanno indagando su presunte ipotesi di corruzione. A riferirlo sono stati i media americani. Gli investigatori stanno verificando, inoltre, se ai tempi della segreteria di Stato i donatori abbiano in qualche modo avuto la possibilità di accedere con modalità privilegiate alle stanze di potere occupate da Hilary ai tempi e se ci siano stati casi di abusi nelle esenzioni fiscali. Il discusso ente fondato nel 1997 da Bill Clinton, insomma, è finito un'altra volta, non per meriti filantropici, al centro della scena giornalistica. E così, mentre l'attenzione della maggior parte dei media è concentrata sul caso di "Fire and Fury", questa notizia sta passando un po' in sordina.

Il sospetto è fondamentalmente questo: la Clinton potrebbe aver dispensato favori politici ai donatori della fondazione, utilizzando in qualche modo il dipartimento di Stato come mezzo di scambio. I dettagli sull'inchiesta, però, sono ad oggi sconosciuti. Alcuni quotidiani schieratisi contro Donald Trump stanno legando questa ennesima indagine sull'ex candidata democratica ad alcune recenti prese di posizione del presidente degli Stati Uniti, "insistenze" tramite le quali il tycoon aveva chiesto di far luce su "Uranium One": un caso che segnalerebbe la consistenza dei rapporti intercorsi tra l'azenda russa Rosatom e la Clinton Foundation. Come ha spiegato Roberto Vivaldelli in un articolo su Gli Occhi della Guerra: "Mentre i russi presero gradualmente il controllo di Uranium One in tre transazioni distinte dal 2009 al 2013, secondo il New York Times, il presidente canadese della compagnia con sede a Toronto, Ian Telfer, fece quattro donazioni diverse alla Clinton Foundation attraverso la fondazione di famiglia, per un totale di 2,35 milioni di dollari". Le perplessità, in questo caso, riguarderebbero le acquisizioni della Rosatom negli States, che sarebbero avvenute in contemporanea con le donazioni elargite in favore della fondazione. L'indagine dell'Fbi potrebbe riguardare proprio queste vicende rilanciate da The Hill nell'ottobre scorso.

Per i democratici, ovviamente, l'inchiesta è correlata ai tentativi del partito repubblicano di delegittimare l'azione politica degli avversari politici. Nel novembre del 2017, il ministro della Giustizia Jeff Sessions aveva accolto positivamente la richiesta proveniente tanto da Trump quanto dai repubblicani di aprire un'indagine speciale sulla fondazione dei coniugi dem: "Riporteranno direttamente al ministro della giustizia e al suo vice, raccomanderanno se aprire nuove inchieste, e se ci siano temi che meritano un procuratore speciale", aveva dichiarato il procuratore generale. Il presidente degli States, dal canto suo, aveva tuonato: "Tutti si chiedono perchè il Ministero di Giustizia e l’Fbi non investigano in tutti i casi di disonestà che avvengono dalle parti della corrotta Hillary (Crooked Hillary) e dei democratici". Il dipartimento di Giustizia, prima di allora, si era solitamente opposto alle mosse dell'Fbi. Adesso la musica sembra cambiata. Trump aveva contestato anche i vertici dell'Fbi, ipotizzando un legame del vicepresidente Andrew McCabe con la Clinton: "Il vicedirettore del Fbi Andrew McCabe sta contando le ore perché si ritiri a pieni benefit. Ancora 90 giorni perché se ne vada?!!!", aveva twittato il Tycoon il 24 dicembre scorso. I federali statunitensi, in ogni caso, sembrano aver deciso di squarciare il velo di Maya e indagare dettagliatamente sull'operato della Clinton Foundation.

I democratici hanno derubricato la cosa etichettando l'inchiesta a mossa politica, ma le contestazioni potrebbero riguardare aspetti essenziali dell'indipendenza politica tanto cara agli americani.

Commenti