Mondo

Primo raid britannico in Iraq. Carri armati turchi al confine con la Siria

Secondo fonti mediche locali nove jihadisti sono morti nell'attacco aereo. Mezzi turchi schierati vicino a Kobane

Un Tornado GR4 della Royal Air Force britannica / archivio
Un Tornado GR4 della Royal Air Force britannica / archivio

A due giorni dal via libera del Parlamento, per la prima volta oggi anche i jet dell'aviazione britannica (Raf) si sono levati in volo per colpire obiettivi in Iraq, unendosi alle operazione già condotte nei giorni scorsi dagli Stati Uniti, dalla Francia e da alcuni alleati arabi.

Per alcune settimane, secondo un comunicato ufficiale del ministero della Difesa britannico, i Tornado della Royal Air Force con base a Cipro hanno sorvolato l'Iraq, per raccogliere informazioni.

Dopo il via libera incassato a Westminster, per la prima volta gli aerei sono decollati armati, con altri velivoli della coalizione, volando sopra le aree controllate dal cosiddetto Stato islamico (Is), ma senza colpire nessun bersaglio. Oggi il primo attacco.

Secondo l'agenzia irachena Nina, i mezzi della Raf hanno colpito il villaggio di Sada, a nord di Mosul, città controllata dal gruppo radicale. Fonti mediche locali sostengono che almeno nove jihadisti siano rimasti uccisi.

La partecipazione della Gran Bretagna alle operazioni contro lo Stato islamico si limita per ora ad attacchi aerei in Iraq. Il premier David Cameron ha fatto capire di ritenere necessaria, per sconfiggere il gruppo, un'azione anche in Siria, ma ha anche ammesso che difficilmente otterrebbe l'assenso dei parlamentari. Già ad agosto dell'anno scorso era stata bocciata una proposta simile.

Kobane sotto assedio

Mentre la Gran Bretagna inizia ad attaccare, la Turchia ha dislocato oggi 34 carri armati vicino a Musitpinar, al confine con la Siria. Nei giorni scorsi il presidente Recepp Tayyp Erdogan ha fatto sapere di non escludere l'utilizzo di forze di terra per creare un'area cuscinetto per i profughi, entro i confini siriani.

A meno di dieci chilometri c'è la città di Kobane, dove continuano da giorni gli scontri tra Stato islamico e peshmerga curdi. I miliziani jihadisti stringono la città da tre lati. Secondo attivisti locali, sentita da AdnKronos International colpiscono i curdi "anche con armi pesanti, oltre a controllare tutte le strade che vi conducono".

Is verso Baghdad

Un'azione da terra dell'esercito iracheno e gli attacchi aerei hanno fermato l'avanzata dello Stato islamico verso Baghdad.

Gli scontri si sono verificati intorno ad Ameriyat al-Falluja, quaranta chilometri a ovest della capitale, dove ora la situazione è tornata tranquilla.

Commenti