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Le culle vuote che spaventano l'Europa: i numeri dell'emergenza

Il trend horror dell’Italia, ma non solo: la Francia ha registrato il più basso numero di nascite dal 1994. Germania e Spagna non se la passano molto meglio

Le culle vuote che spaventano l'Europa: i numeri dell'emergenza

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Il culle vuote che spaventano l'Europa: i numeri dell'emergenza

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L’Italia ha il tasso di natalità più basso in Europa, ma gli altri Paesi non se la passano molto meglio. Il trend horror di Roma è in corsa dal 2008 e si è purtroppo confermato nel 2022 e nei primi mesi del 2023. Il 2022 si è chiuso con 392.598 nuove nascite, quasi 8 mila in meno rispetto al 2021. I dati diffusi dall’Istat a fine luglio hanno invece evidenziato un ulteriore calo dell’1,4 per cento: come evidenziato dal Messaggero, procedendo a questo ritmo il 2023 dovrebbe fare registrare circa 387 mila nascite. In altri termini, un altro minimo storico. Italia cenerentola d’Europa, ma – come anticipato – anche gli altri Stati devono fare con un vero e proprio crollo. Le grandi capitali europee stanno affrontando cali ancora più vistosi di quelli di Roma.

Il crollo delle nascite in Francia

L’inverno demografico ha scosso la Francia. Secondo uno studio diffuso dall’Insee – l’omologo transalpino del nostro Istat – la natalità è calata in proporzione del 7% nel primo semestre del 2023 rispetto ai dati registrati nel 2020 pre-pandemia. Si tratta del livello più basso registrato dal 1994. Entrando nel dettaglio delle rilevazioni, dal 2015 è iniziato un costante calo del tasso di fertilità, che era oscillato intorno a 2 figli per donna tra il 2006 e il 2014. I dati del primo semestre del 2023 sono preoccupanti: tra gennaio e giugno 314 mila nuove nascite, appena mille in più dei decessi. Già nel 2022 era stato annotato un record minimo, paragonabile alla situazione dell’immediato dopoguerra: nati circa 723 mila bambini, 19 mila in meno rispetto al 2021, una riduzione intorno al 2,5%, simile a quella dell’Italia. Nel mirino l'emergenza economica, ma anche la precarizzazione del mercato del lavoro, la crisi sanitaria, la guerra in Ucraina e la minaccia nucleare.

I dati di Germania e Spagna

Nonostante l’impatto dei robusti flussi migratori, la Germania nel 2022 ha affrontato un crollo notevole di nascite, vicino all’8%. La tendenza di questo 2023 lascia pensare a un nuovo segno meno sul dossier natalità. Stesso discorso per la Spagna, già da tempo su una traiettoria discendente: tra il 2021 e il 2022 la diminuzione è stata del 2%, per un totale di 330 mila nascite. Nei primi mesi del 2023 è stata confermata la tendenza. Madrid “vanta” anche il record negativo del tasso di fecondità, ovvero il numero medio di figli per donna.

Insomma, l'Italia ha molta strada da fare ma non è l'unico Paese a dove porre rimedio a un'emergenza che ha assunto ormai tratti internazionali.

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