Economia

Pirelli, Tronchetti alza le stime E ora tocca al piano industriale

Fine anno in forte accelerazione per il gruppo Pirelli, e non solo per il ritorno della Bicocca nel circus della Formula 1 con le gomme prodotte nella fabbrica modello di Izmit, in Turchia. A poche settimane dalla presentazione del piano industriale 2011-2013 che il presidente Marco Tronchetti Provera ha disegnato guardando agli scenari del 2015 e focalizzato sull’ulteriore sviluppo della divisione Pneumatici, ieri il consiglio di amministrazione ha messo il sigillo sui risultati preliminari del terzo trimestre, insieme a quello operativo post oneri di ristrutturazione: la crescita è del 65%. Ossia oltre 330 milioni. I ricavi dei primi nove mesi, a livello consolidato, ammontano a circa 3,7 miliardi, in aumento del 19%. Su queste basi il consiglio ha deciso di rivedere nuovamente gli obiettivi per fine anno. Il giro d’affari è così atteso «superiore a 4,9 miliardi, il margine operativo netto oltre il 7,5% e l’indebitamento finanziario netto inferiore a 700 milioni». Il board ha anche nominato Vittorio Malacalza, cooptato nel cda a luglio, come vicepresidente del gruppo. Tutte notizie che hanno movimentato positivamente la Borsa, caratterizzata per buona parte della giornata dalla forte corrente di acquisti e scambi sul titolo milanese, proprio grazie alla crescita del 65% del risultato operativo dei primi nove mesi e la revisione al rialzo degli obiettivi. A luglio Pirelli aveva fissato un target di ricavi tra 4,8-4,9 miliardi, stimando un margine Ebit al 7%. Rivisti anche gli obiettivi di Pirelli Tyre per la quale sono attesi «ricavi superiori a 4,7 miliardi, un margine Ebit oltre l’8,5% con un Ebit di circa 420 milioni, in aumento rispetto a un Ebit di almeno 360 milioni previsto in precedenza». Le azioni sono così salite dello 0,96% chiudendo a 6,34 euro dopo aver toccato quota 6,42 euro. Il periodo gennaio-settembre 2010 conferma «il buon andamento già registrato nel primo semestre, evidenziando un deciso miglioramento dei risultati della gestione operativa», spiega la nota che accompagna i dati.
Sotto osservazione, in particolare, l’andamento positivo di Pirelli Tyre, la divisione guidata da Francesco Gori. In proposito, aggiunge la Bicocca, «la componente commerciale rappresentata dalla crescita dei volumi e dal positivo apporto della variante prezzo/mix, unitamente alle efficienze interne, hanno più che compensato l’impatto dell’incremento del costo delle materie prime e degli altri fattori produttivi, con un conseguente miglioramento dei risultati operativi».
Novità, intanto, potrebbero arrivare prima del 4 novembre, giorno della presentazione del piano (replica a New York l’8 novembre per gli analisti Usa) e riguardano il riassetto del gruppo, ormai focalizzato sulle attività industriali (pneumatici e filtri antiparticolato per motori diesel).

Ecco allora più vicina la cessione di Pirelli Broadband Solutions, insieme alla conclusione (25 ottobre) dell’operazione di scorporo di Pirelli Re.

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