Politica estera

Trump svela la crisi di DeSantis: "Vuole ritirarsi". La replica: "Fake news"

L'ex presidente parla di un possibile ritiro del governatore della Florida dalla corsa presidenziale. La replica della campagna elettorale: "È una fake news". Polemiche per la presenza alla veglia per le vittime della sparatoria di Jacksonville

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È da un po' di tempo che la figura del governatore della Florida Ron DeSantis in ottica elezioni presidenziali appare in crisi. Oscurato - anche nei sondaggi, pur in lieve salita - dal protagonismo dell'ex presidente Donald Trump, il recente dibattito repubblicano ha confermato il periodo non esattamente brillante che il 44enne italoamericano sta passando, che ha permesso all’ex ambasciatrice Nikki Haley, all'imprenditore Vivek Ramaswamy e all'ex vicepresidente Mike Pence, di prendersi la scena. Se per molti analisti Vivek Ramaswamy e Nikki Haley sono stati infatti i vincitori del primo dibattito Gop, diversi commentatori hanno visto in DeSantis il vero perdente. Anche se nei sondaggi è saldamente al secondo posto - per ora - così facendo rischia di cedere la sua posizione a uno degli altri sfidanti del Gop. Tanto che alcuni ipotizzano che il governatore della Florida ora possa persino pensare al ritiro.

Trump alimenta le voci su un possibile ritiro dell'avversario

Ad alimentare la voce su un possibile ritiro di DeSantis è lo stesso ex presidente Donald Trump. Incriminato per la quarta volta in pochi mesi, The Donald è riuscito a sfruttare quel momento iconico e drammatico a suo vantaggio - raccogliendo più di 7 milioni di dollari per la sua campagna - grazie alla foto segnaletica che le autorità della Contea di Fulton, in Georgia, gli hanno scattato prima di essere rilasciato su cauzione. Tutt'altro che demoralizzato, il magnate repubblicano continua a tuonare contro gli avversari, tra i quali anche DeSantis. Secondo il tycoon, infatti, il governatore della Florida starebbe pianificando di abbandonare la corsa presidenziale del 2024 e lanciare una candidatura per il Senato degli Stati Uniti.

Sulla sua piattaforma social Truth, Donald Trump spiega che "circolano forti voci nei circoli politici secondo cui Ron DeSanctimonious, la cui corsa presidenziale è un disastro, e i cui numeri nei sondaggi sono crollati, piazzandolo terzo o quarto in alcuni Stati, abbandonerà la corsa presidenziale per candidarsi, in Florida, contro Rick Scott per il Senato. Questo è interessante, vero?". La replica della campagna del governatore non si fa attendere e parla di una "fake news" alimentata dallo stesso ex presidente "Chiaramente -afferma in un comunicato il portavoce della campagna di DeSantis - Donald Trump e il suo esercito di consulenti sono nel panico per la performance vincente di Ron DeSantis nel dibattito e per il forte slancio che ne è seguito".

Secondo Forbes, peraltro DeSantis non potrebbe candidarsi al Senato senza dimettersi da governatore ai sensi di una legge dello Stato che vieta ai funzionari eletti a livello statale, distrettuale, di contea e municipale di candidarsi per un'altra carica. Legge che è stata modificata lo scorso aprile per aggiungere un’eccezione per i funzionari eletti che si candidano alla presidenza e alla vicepresidenza. Modifica che è stata vista come un favore allo stesso governatore.

Fischiato a Jacksonville

DeSantis è stato criticato e fischiato domenica quando si è presentato alla veglia per le vittime della sparatoria di Jacksonville dove un suprematista bianco ha aperto il fuoco in un grande magazzino e ucciso tre persone di colore. Il filmato della contestazione è presto diventato virale sui social. Dal canto suo, il governatore ha promesso di trovare fondi per per aiutare a rafforzare la sicurezza nello storico college frequentato dagli afroamericani, l'Edward Waters University, dove l'uomo armato si è presentato prima della sparatoria in un discount della catena Dollar General, andandosene senza incidenti. "Non permetteremo che queste istituzioni vengano prese di mira dalle persone", ha detto DeSantis.

Il periodo difficile per il governatore della Florida è acclarato dal recente taglio di un oltre un terzo dei dipendenti della sua campagna e dai molti donatori in fuga: falliti gli obiettivi preffisati nell'ambito della raccolta fondi, lo staff del governatore è stato completamente rivisto.

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