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Addio An e Salvini, Meloni studia la svolta

I consigli dei fedelissimi: "Guardiamo a pmi, commercianti e professionisti"

Addio An e Salvini, Meloni studia la svolta

Roma - Una destra nuova, libera da nostalgie, concentrata sul futuro, capace di mettere in campo una proposta più aperta e ambiziosa. Fratelli d'Italia si interroga sul da farsi, alla luce dei risultati in chiaroscuro delle ultime Amministrative e di un salto di qualità che i sondaggi non riescono a regalare. Giovanni Donzelli - uno dei giovani dirigenti più intraprendenti, consigliere regionale toscano molto vicino a Giorgia Meloni impegnato da mesi a fare opposizione «operativa» a Matteo Renzi denunciando le anomalie del suo sistema di potere - con una lettera pubblica al partito propone una cura-shock. La sua ricetta prevede di abbattere alcuni tabù e rinnovare profondamente l'identità di Fdi. Una svolta riassumibile in tre punti fondamentali: togliere ogni riferimento ad Alleanza Nazionale dal simbolo, divorziare da Marine Le Pen e iniziare un serrato corteggiamento ad autonomi e liberi professionisti. Passaggi indispensabili per guadagnare nuovi consensi e «sfruttare davvero il nostro potenziale».

«Nella costruzione del futuro sono settimane di movimento. Sia Forza Italia che la Lega si interrogano sulla propria linea politica futura e credo che anche per noi sia arrivato il momento di iniziare a immaginare una nuova fase. Nessuno dice che sommando i voti presi a Roma e Milano siamo il primo partito del centrodestra e la Lista Meloni su Roma ha preso più voti di quella di Parisi a Milano» scrive Donzelli. «È ora di essere ambiziosi e ridisegnare i nostri confini. Guardiamo a pmi, commercianti, liberi professionisti che tengono in piedi l'Italia e che nessuno oggi davvero rappresenta».

Politicamente il primo passaggio è quello di «abbattere qualche totem e superare qualche resistenza mentale». A partire dalla rappresentazione di FdI come una sorta di An in sedicesimi. «Personalmente credo che sia arrivato il momento di consegnare definitivamente alla storia l'esperienza di An. È ormai un feticcio che ci distrae dall'immaginare il futuro. Anche graficamente credo sia utile immaginare un logo senza richiami al passato e capace di comunicare apertura e non una serie di chiusure concentriche. Fdi con un leader come Giorgia Meloni deve e può parlare a tuti gli Italiani. Non solo a quelli che votavano An».

Infine nuovo corso anche per i riferimenti e il posizionamento «europeo». «In Europa non possiamo sostituire l'attuale sudditanza verso la Merkel con una sudditanza parallela verso la Le Pen. Abbiamo opinioni quasi sovrapponibili sulla lotta al terrorismo internazionale e sulle critiche all'Europa, ma non vogliamo sostituire strapotere a strapotere. Sono certo che una Europa a trazione francese non potrebbe fare molto di più rispetto ad adesso per gli interessi delle aziende italiane. Senza pensare ad esempio alle tematiche etiche.

Nessuno si scandalizzi o mi linci per apostasia, ma sulla difesa della famiglia tradizionale forse Marine Le Pen è più vicina a Nichi Vendola che ai miei valori».

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