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Berlusconi perplesso dalle mosse del Colle: moderati più affidabili

Dubbi su Mattarella: non avrebbe creato le condizioni per un governo di centrodestra

Berlusconi perplesso dalle mosse del Colle: moderati più affidabili

«Parlerò personalmente con Berlusconi e Meloni». Matteo Salvini a poche ore dall'appuntamento finale al Quirinale prova a seminare il seme della collegialità nel terreno dissestato della coalizione di centrodestra. Il leader della Lega prova anche a corteggiare Giorgia Meloni e a invitarla nel governo.

L'umore degli alleati non è però dei migliori e l'operazione appare fuori tempo massimo. Silvio Berlusconi con il passare dei giorni sta maturando un giudizio sempre più negativo su questo esperimento basato su un «programma dannoso per l'Italia». Il presidente di Forza Italia non nasconde le proprie perplessità neppure sull'atteggiamento tenuto in queste settimane dal capo dello Stato che non avrebbe creato le condizioni per far nascere un governo di centrodestra, sicuramente più affidabile di un esecutivo basato sull'unione delle forze populiste, del tutto privo di ancoraggio «europeo». Un rimprovero, quello rivolto a Sergio Mattarella, finora pronunciato a mezza bocca da alcuni esponenti di Forza Italia e che ora diventerà più esplicito.

Analoghe perplessità sono diffuse dentro Fratelli d'Italia dove l'invito last-minute di Salvini a far parte di un governo di cui già è stato deciso il premier, il programma e i ministri viene considerato vagamente offensivo. L'impressione diffusa dentro il partito di Giorgia Meloni - che in serata in tv da Fabio Fazio ribadisce il suo «no» all'esecutivo - è che il leader leghista abbia sbagliato a impostare la trattativa con i pentastellati e ora si ritrovi senza premier e sotto scacco dal punto di vista gerarchico rispetto ai Cinquestelle, non essendo riuscito a mantenere vivo il rapporto con il centrodestra.

Dentro Forza Italia l'atmosfera è di attesa per la formazione del nuovo governo. Ma si levano alcune importanti voci critiche. «Con l'assistenzialismo a tempo indeterminato l'Italia va indietro: bisogna creare lavoro e assunzioni a tempo indeterminato», dice il portavoce del partito, Giorgio Mulè. Licia Ronzulli, ospite di Giovanni Minoli su La7, non esclude il ritorno alle urne. «Elezioni politiche anticipate? Sì, le do possibili. Non decidiamo noi quando si sciolgono le Camere. Lo decide Mattarella. La riabilitazione di Berlusconi non cambia lo scenario per quanto riguarda la formazione di questo governo. Berlusconi non si candiderà alle suppletive perché non crede giusto rientrare in Senato in questo modo in questo momento storico. È un leader e non ha bisogno di un seggio per continuare a esserlo». Infine Anna Maria Bernini fa notare come «la flat tax riveduta e corretta rispetto alla versione del centrodestra, abolisca le deduzioni e le detrazioni, cancellando quella per spese mediche sostenute dai disabili. Questa abolizione acritica determinerà per circa 200mila contribuenti con reddito complessivo inferiore a 26mila euro un aggravio di tassazione. Una piccola grande prova di come i Cinquestelle e Di Maio non siano in grado di fornire concrete soluzioni di governo.

Siamo certi che gli amici della Lega non vorranno avallare simili ingiustizie».

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