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Berlusconi pronto a bocciare il programma dei "dilettanti"

Il leader di Forza Italia attende che ci sia chiarezza sul nuovo governo. L'opposizione si farà sui contenuti

Berlusconi pronto a bocciare il programma dei "dilettanti"

Al telefono Giorgia Meloni gli assicura che anche FdI sarà all'opposizione del governo M5S-Lega, con Giuseppe Conte premier. E Silvio Berlusconi si augura che «resti ferma sulla sua posizione», anche per salvaguardare quel che resta del centrodestra e non lasciare isolata Fi. Così, soprattutto al Senato, il neoesecutivo avrebbe numeri risicati.

Il leader di Forza Italia rimane ad Arcore, non ha intenzione di venire a Roma né oggi come previsto inizialmente, né nei prossimi giorni. Aspetta di vedere come si muoverà Sergio Mattarella che, gli dicono, sarebbe «profondamente irritato» dalle ultime notizie sulla carriera accademica di Conte. Lo stesso Cavaliere è rimasto molto colpito dal curriculum taroccato di cui si parla tanto. «Se questo sarà il premier - commenta con i suoi - figuriamoci i ministri. Bastano i nomi dei grillini che si fanno per capire che è il trionfo non solo dell'inesperienza ma anche dell'aggressività, che hanno dimostrato anche contro di me». Il presidente della Repubblica, che preferiva un premier politico e dà molto peso a competenza e credibilità internazionale, si chiede il Cavaliere, interverrà sulla scelta del capo del governo? O, almeno, migliorerà la lista dei ministri? Uno come Paolo Savona, di cui si parla per l'Economia, Berlusconi lo conosce e non lo stima particolarmente, ma lo preoccupano di più gli esponenti del M5S che arriverebbero al governo senza alcuna preparazione, da perfetti dilettanti, tipo Bonafede e Spadafora. «Professionalità ed esperienza mancano del tutto in questa proposta di governo». Lui, però, tace. «Non voglio che mi accusino di essere quello che frena l'operazione, anche se per me è davvero rischiosa per l'Italia».

In silenzio, chiuso a Villa San Martino, il Cav attende le mosse del Colle. «Certo - spiega uno dei suoi collaboratori più vicini - se saltasse Conte e si arrivasse ad un governo Di Maio, per Salvini sarebbe peggio, ma almeno ci sarebbe una responsabilità politica chiara. E la partita si riaprirebbe anche per noi». Solo dopo il varo del governo, Berlusconi organizzerà l'opposizione, intransigente non c'è dubbio. Basterà vedere le priorità di programma che si darà il prossimo esecutivo e ci sarà solo da scegliere. Caso Ilva? Si difenderanno le 14mila persone che rischiano di «finire sulla strada», come dice la capogruppo al Senato Annamaria Bernini. Europa? Le ultime uscite di Salvini e il «vada a lavorare» del suo capogruppo Gian Marco Centinaio alla commissaria Ue Cecilia Malmstrom, «preoccupata» da alcune misure del contratto, dicono che la Lega non cambia i toni e che va arginata. Per non parlare dei timori sull'euro, che il M5S alimenta proponendo l'euroscettico Savona per l'Economia. In questo momento, stare all'opposizione sembra una strada in discesa. Anche se c'è il problema di riorganizzare il partito, di inventare qualche segnale forte di rinnovamento, come continua a chiedere il governatore ligure Toti. E poi di affrontare le amministrative di giugno, con candidati condivisi nel centrodestra ma un Carroccio che già ammicca localmente ai 5S. Ieri si è riunito il gruppo azzurro alla Camera, oggi sarà la volta di quello del Senato.

L'Ufficio di presidenza di FI sarà convocato dopo la nascita del governo e solo allora la strategia sarà chiara.

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