Politica

Berlusconi smonta la manovra: "Il reddito minimo è una bufala"

Il Cav contro Di Maio: "Parla di fine della povertà ma il reddito va solo a un milione di persone". E su Salvini: "È nemico del lavoro". Poi smonta l'impianto del Def: "Manca la riduzione delle tasse"

Berlusconi smonta la manovra: "Il reddito minimo è una bufala"

"Il reddito di cittadinanza è una barzelletta, una bufala, una presa in giro per gli italiani". Alla convention di Forza Italia Silvio Berlusconi smonta, pezzo per pezzo, la manovra economica varata dal governo gialloverde. A partire dal reddito mimino imposto da Luigi Di Maio e da certe "cifre che non tornano". "I miliardi di sforamento, attribuiti al reddito di cittadinanza, sono nove", spiega il Cavaliere facendo notare l'assegno da 780 euro al mese potrà andare "al massimo a un milione di persone". "Eppure - incalza - l'hanno venduta come la fine della povertà".

"Non ci sono misure per fare ripartire il Paese". All'evento "#IdeeItalia. La voce del Paese" Berlusconi spiega perché il Def non porterà il sistema Italia fuori dalla crisi economica. Tra i provvedimenti messi in cantiere dal governo Conte manca, infatti,"qualunque riduzione delle tasse" su imprese, famiglie e lavoro e non sono state prese in considerazione "misure per dare lavoro ai giovani". "Non passarà molto tempo che gli imprenditori scopriranno che la Lega è nemica del lavoro - accusa - Salvini sta facendo il contrario di quello che aveva promesso" (video). Per Berlusconi sarebbe stato"un cambiamento drastico del sistema fiscale" se ci fosse stata la flat tax. "Dovunque applicata ha avuto risultati fantastici -spiega - ma qui di flat tax non c'è il minimo sentore, ci sono altre cose che hanno portato a innalzare a 2,4 il deficit italiano per il 2019 e questa cosa ci fa guardare dall'Europa con diffidenza e sfiducia". Adesso l'ex presidente del Consiglio è fortemente preoccupato dall'impatto che la manovra economica rischia di avere sul tessuto produttivo e sui mercati finanziari i cui riflettori sono ora puntati sul Belpaese. "Quando sale lo spread è simbolo di poca credibilità - spiega - se l'Europa boccia il Def, noi con le agenzie di rating perderemo credibilità e diventeremo spazzatura. Mi auguro che non si vada a un rigetto totale della legge di bilancio - incalza - altrimenti avremo conseguenze negative".

Alla convention, organizzata a Milano dal gruppo azzurro di Montecitorio, Berlusconi non manca nemmeno di criticare severamente le posizioni del Movimento 5 Stelle sul tema giustizia (video). Ricordando quando i Cinque Stelle avevano detto che scatteranno le manette per il lavoro nero e che chi prende i soldi dovrà fare spese ritenute da loro morali, accusa i grillini di avere "una concezione di Stato etico che impone l'idea del bene e del male e trasforma i cittadini in sudditi". "Non prendiamo alla leggera ciò che accade in Italia - incalza il leader di Forza Italia - tutti dobbiamo essere impegnati nel salvare la libertà e la democrazia".

Mariastella Gelmini, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani

"Non vorrei che a Salvini fosse venuta l'idea, avendo il pensiero di avere quasi sottomesso i grillini, di andare avanti e presentarsi alle prossime elezioni con i Cinque Stelle". Ora Berlusconi guarda già ai prossimi appuntamenti elettorali. A partire della elezioni regionali. "Sono molto importanti", commenta il Cavaliere che recentemente si è incontrato con Matteo Salvini e Giorgia Meloni per fare il punto sulla tenuta della coalizione alle prossime amministrative (video). "Ci presenteremo uniti presto alle prossime regionali - assicura - poi alle europee avremo un programma che discuteremo insieme". Alla convention di Milano rimarca, poi, lo spirito "fortemente europeista" di Forza Italia. "Questa Europa non ci piace, però ci ha dato settant'anni di pace e ci dà la possibilità di passare le merci da un Paese all'altro". Secondo il leader di Forza Italia, l'Unione europea deve continuare a esistere ma deve cambiare "per tornare all'Europa che hanno sognato i nostri padri fondatori". Un'organizzazione, "senza contrasti tra i Paesi" membri, che sia "un faro di pace e democrazia per tutto il mondo".

"Oggi, però, non abbiamo un'unica politica estera - continua il Cavaliere - gli Stati devono rinunciare a gestire parte della propria politica estera".

Commenti