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Boeri attacca ancora Salvini: "Basta promesse, sia realista"

Il presidente dell'Inps replica al ministro dell'Interno: "In Italia si parla tanto di immigrazione senza intervenire sull'emigrazione giovanile italiana"

Boeri attacca ancora Salvini: "Basta promesse, sia realista"

Tito Boeri riapre lo scontro con Matteo Salvini. Dopo le scintille della scorsa settimana, il presidente dell'Inps torna alla carica invitando il ministro dell'Interno a "essere realista e spiegare cosa vuole fare".

Intervistato da SkyTg24 Economia, Boperi ha replicato al vicepremier che in passato lo ha accusato di vivere su Marte perché, come successo nei giorni scorsi, il presidente dell'Inps continua a insistere con gli immigrati e la necessità della loro presenza per pagare le pensioni. "Tutti i giorni - ha detto Boeri - mi devo occupare di cose concrete. Quanlcun altro che ha promesso di tutto e di più ora dovrebbe mettere i piedi per terra, essere realista e spiegare cosa vuole fare". Anche perché, è il ragionamento, "in Italia parliamo tantissimo di immigrazione ma non abbiamo mai guardato e non abbiamo mai cercato di intervenire su un problema enorme legato all'emigrazione giovanile italiana".

Il presidente dell'Inps ha poi focalizzato l'attenzione anche su altri temi centrali dell'azione di governo dell'esecutivo giallo-verde. Sulla possibile re-introduzione dei voucher ha spiegato che "può essere uno strumento giusto e molto importante" perché "è tracciabile, possiamo assicurarci che vengano pagati i lavoratori e i contributi, perché chiediamo alle aziende il versamento della remunerazione prima che venga effettuato il lavoro". Sul taglio alle pensioni d'oro, misura che il governo vorrebbe attuare per coprire i costi dell'addio alla legge Fornero, Boeri sostiene non ci sia "nulla di riprovevole" nell'averla. Il problema, semmai, è "intervenire su quello che si percepisce in più rispetto ai contributi versati".

Su questo punto la linea non appare molto diversa da quella dell'altro vicepremier, il grillino Di Maio. Che infatti era arrivato nei giorni scorsi a far scudo su Boeri, "confermandolo" fino a scadenza di mandato. "Le pensioni - ha spiegato il presidente dell'Inps - sono fatte di tre cose: c'è una parte assicurativa, poi c'è una componente assistenziale e poi c'è una terza componente che è quella di privilegio. Una operazione che si potrebbe fare è quella di riconsiderare, in parte, la parte di pensione di privilegio. Riconsiderandola comunque si tratterebbe di poca roba e anche di poche persone". Sul punto l'Inps aveva già fatto alcune proposte, come quella di "intervenire su prestazioni di almeno 5.000 euro lordi al mese e intervenire solo sulla differenza tra quanto versato e quanto percepito. Si andava a toccare solo il privilegio. La platea era di circa 200.000 persone e mettendo dentro anche i vitalizi, si recuperava quasi un miliardo all'anno.

Una cifra significativa".

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